Anche un evento tragico come la recente guerra in Ucraina può essere motivo per riproporre o riconsiderare modi di dire tipici della nostra cultura popolare. Ascoltando giorni fa un’animata conversazione in Piazzetta, in cui si discuteva dell’attrito sorto tra Russi e Ucraini, uscì fuori un’espressione che dava in modo inconfondibile il senso della situazione: “se so rotte e giarrettelle”. Questa locuzione, popolarmente conosciuta, indica dalle nostre parti la rottura di un’amicizia, di un legame intimo e affettivo. Ma qual è la metafora che lega la rottura relazionale alle giarettelle? Letteralmente Se so’ rotte ‘e giarretelle significa “si sono infrante le chicchere”, ossia si sono rotte le piccole brocche, quelle normalmente adoperate, un tempo, nelle case napoletane. Giarretella è un sostantivo femminile singolare che deriva da Giarra (con etimo dall’arabo ğarra, passato nello spagnolo e provenzale jarra e nel francese jarre), la quale, solitamente di terracotta o vetro, veniva usata per la conservazione del vino e di altre bevande. Pertanto, la giarretella indica una piccola brocca, giara o chicchera, che alla stregua della prima era fatta con materiali poveri (vetro, terracotta e simili), ma che, tuttavia, veniva adoperata per altri fini: era solito, infatti, servire in questi recipienti bevande agli amici o ai familiari. E non solo bevande, anche alcuni dolci, come il gelato, venivano messi nelle giarretelle. Con gli amici o i parenti prossimi non vi era la necessità di presentare il servizio buono, come quello di cristallo o l’argenteria, ammesso che si possedessero. Oggetti umili potevano tranquillamente essere adoperati grazie al legame intimo e confidenziale che, nel tempo, si era instaurato . Da qui l’usanza di usare metaforicamente la rottura della giarretella per indicare la rottura dell’amicizia. L’oggetto in questione è divenuto simbolo del legame. Da sempre, in effetti, la creatività popolare ha elaborato metafore e arrangiamenti linguistici che nascondono reconditi significati, rimandando a cultura, tradizione e modi di fare, peculiari della nostra storia. In sostanza quindi la “giarretella” indica un legame intimo, confidenziale; tant’è che a Napoli per indicare una certa intimità tra persone tra le quali non intercorrono legami di sangue si usa dire: “Amm mangiat ‘nzieme”. La tavola, la convivialità, sono, dunque, il simbolo più evidente del forte legame che si viene ad instaurare tra più persone e/o nuclei familiari. Il più delle volte “se so’ rotte e giarretelle” viene utilizzato poi per indicare la fine di un rapporto amoroso ( quando cioè la coppia ha “fatt sciarra”), ma soprattutto viene utilizzato per indicarne le conseguenze, ovvero la rottura del rapporto nato tra le reciproche famiglie. Della rottura di giarrette tra Russi e Ucraini noi speriamo che presto possa nascere invece quello che, come diceva Sophia Loren in un celebre film, sia il ritorno ad affetto duraturo: “Si può voler bene a tante persone, ma l’amore Ninnè… l’ammor è n’ata cos!”