ILLEGITTIMA LA RICHIESTA DI PAGAMENTO PER GLI IMMOBILI ACQUISITI DAL COMUNE
ANACAPRI: NULLA DEVE IL CITTADINO
PER L’INDENNITA’ DI OCCUPAZIONE

 

IL COMUNE POTREBBE AVERE UNO SCATTO DI ORGOGLIO
E… NON RICORRERE
UNA SENTENZA INCHIODA I POLITICI
ALLE LORO RESPONSABILITA’ VENTENNALI

E’ del 14 febbraio la Sentenza della 9a Sezione Civile del Tribunale di Napoli, che annulla due provvedimenti importanti per i cittadini e per le casse del Comune di Anacapri e valevole per tutti i comuni d’Italia, affermando un principio importante e storico, cioè che è illegittima la richiesta di pagamento per l’occupazione di un immobile abusivo da parte dei cittadini, se non vi è stato danno per il Comune.
I fatti sono questi: un cittadino anacaprese a cui era stata contestata la realizzazione di un immobile abusivo come unica abitazione della sua famiglia, si è visto reclamare dal Comune di Anacapri oltre 57mila euro a titolo di indennità per occupazione abusiva dell’immobile acquisito al patrimonio comnunale. Infatti, precedentemente, il Comune di Anacapri aveva acquisito l’immobile del cittadino anacaprese al patrimonio comunale per non aver demolito l’immobile nei termini previsti da una ordinanza di demolizione emessa dallo stesso Comune. In particolare, nel 1997 il Comune attraverso l’ufficio tecnico, effettuò un sopralluogo dove riscontrava che il cittadino non aveva abbattuto le opere abusive e l’anno successivo acquisiva l’immobile al patrimonio comunale. A distanza di circa 21 anni il Comune di Anacapri richiedeva al cittadino anacaprese ed al suo nucleo familiare una indennità per l’occupazione dell’ immobile in quanto detenuto senza titolo deliberando di utilizzare quale indennità economica i valori minimi previsti dall’Agenzia delle Entrate dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare. In base a questi criteri il Comune di Anacapri quantificava per il cittadino anacaprese l’indennità di occupazione per diversi metri quadrati abusivi, nella misura di 495 euro al mese da luglio 2019. Non solo ma sempre al cittadino anacaprese veniva chiesto di pagare per il periodo luglio 2009 – luglio 2019, ovvero, addirittura, per i 10 anni antecedenti, la somma di oltre 57mila euro. A fronte di ciò il cittadino anacaprese ha intrapreso un ampio contenzioso giudiziario dinanzi al Tribunale di Napoli, costituitosi con l’avvocato Enrico Romano, chiedendo che venisse accertato che dette somme non erano dovute e che nulla andava corrisposto all’ente pubblico, in quanto quest’ultimo non poteva reclamare le somme non essendovi i requisiti richiesti dalla legge nè avendo subìto danno da tale occupazione e, quindi, alcun risarcimento era dovuto al Comune per essere rimasto inerte per oltre 20 anni. Il Tribunale di Napoli accogliendo le tesi difensive dell’avvocato Enrico Romano, ha annullato le richieste di pagamento del Comune di Anacapri, difeso dagli avvocati Lucio de Luca di Melpignano e Riccardo Marone, con una importante pronuncia che investe non solo il Comune di Anacapri ma tutti i Comuni in simili situazioni. La sentenza di annullamento di quanto richiesto al cittadino anacaprese è esecutiva nel senso che il cittadino non deve nulla al Comune di Anacapri che, probabilmente, farà ricorso in appello.


Ma, alla fine si spera sempre che i politici anacapresi che sono rimasti a guardare per questi oltre vent’anni abbiano uno scatto d’orgoglio e si assumano le loro responsabilità politiche evitando di ricorrere in appello, sarebbe un atto senza precedenti e di grande coraggio e solidarietà con i cittadini. Intanto restano come una bomba ad orologeria decine e decine di abbattimenti all’orizzonte. Numerosi sono i cittadini anacapresi che versano nelle stesse condizioni del cittadino a cui il Tribunale di Napoli ha sentenziato che non deve pagare nulla, e di cui si è fatto più volte carico della problematica il Comitato per il Diritto alla Casa Isola di Capri, nella persona dell’architetto Paolo Di Tommaso, che ha tenuto a sottolineare: “Apprendiamo con soddisfazione quanto riportato nella Sentenza del 14 febbraio 2022 della IX Sezione Civile del Tribunale di Napoli, con la quale il giudice ordinario ha stabilito che nulla è dovuto all’Ente locale (nel caso specifico al Comune di Anacapri) circa l’indennità di occupazione di immobili abusivi detenuti da cittadini che li occupano senza titolo “sine titulo”. Tale sentenza chiarisce in modo inequivocabile che un Ente locale rimanendo inerte per molti anni, addirittura decenni, non può richiedere all’occupante di un immobile un indennità di occupazione paventando una possibile lesione del proprio patrimonio, senza dimostrare che a monte di tale richiesta vi sia effettivamente un programma di valorizzazione immobiliare degli immobili acquisiti etc. inoltre appare insussistente l’obbligo di un pagamento di un canone di occupazione per immobili che per la maggior parte non si presentano idonei sotto il profilo statico-strutturale ed igienico sanitario. La sentenza di cui sopra, unitamente ad altre sentenze penali ed amministrative, sta a dimostrare che vi è una maggiore consapevolezza da parte della magistratura circa il fenomeno degli abusi edilizi, i cui responsabili sono i privati cittadini ma anche gli enti locali che negli anni non hanno dato la giusta risposta questa problematica. Un plauso da parte degli amici del Comitato va all’avv.to Enrico Romano ed a tutti i professionisti che ci assistono costantemente in questa causa.