La principale attività in epoca covid19 sull’isola è stata indubbiamente l’edilizia, ove sono confluiti i lavoratori stagionali rimasti “a piedi” dal settore turistico. Lavoratori questi che grazie alle grandi ristrutturazioni alberghiere ed al settore immobiliare in genere si sono trovati a lavorare nei mesi dell’anno ad eccezione di quello d’agosto, usufruendo della disoccupazione della cassa edile. E’ questo il motivo essenziale per il quale circolano decine di annunci per la ricerca di personale per il settore turistico a cui non arrivano risposte. Le attività turistiche che devono ripiegare sul personale proveniente dall’area stabiese e napoletana hanno l’handicap che ai lavoratori che rispondono ai loro annunci devono anche dare l’alloggio, cosa questa che la nascita di centinaia di b&b impedisce o che almeno rende difficoltoso. Il personale è il fattore primario di qualsiasi attività si ponga sul mercato turistico e va ricercato qualificato. Capri vivrà la stagione turistica, prenotazioni alla mano, con un exploid prevedibilmente superiore al 2019 e davanti ad un turismo di livello certamente non si potrà presentare con personale scadente. Il fenomeno che ha provocato la migrazione verso l’edilizia del personale turistico è stato generato dai tagli che gli imprenditori hanno fatto del personale che in epoca covid19 si sono ritrovati senza lavoro e probabilmente adesso dovendo scegliere se ritornare nell’ambito turistico o restare nell’edilizia preferiscono rimanere da chi in un periodo difficile gli ha dato la possibilità di non restare in mezzo ad una strada in balia delle incertezze.