La Buona Notizia
a cura di Don Carmine del Gaudio
12. Dallo scarto alle scelte di Dio 3 Domenica del Tempo Ordinario – “DOMENICA DELLA PAROLA – 24 gennaio 2021
Questa terza domenica del Tempo Ordinario cade nell’Ottavario di Preghiere per l’Unità dei cristiani che ogni anno si celebra per chiedere, concretamente con preghiere e con gesti profetici, che il Signore aiuti tutti i cristiani a superare le divisioni anche se usurate dal tempo che passa.
In questa domenica il Papa ha voluto che si dedicasse ogni attenzione alla Parola: si avverte sempre di più la necessità che la Parola sia messa al centro della vita cristiana e che la stessa vita possa essere plasmata da questa Parola, in modo adulto e serio.
Ci rendiamo conto sempre di più che da quando la Parola ha recuperato il suo posto nella vita della Chiesa, Essa illumina e dà senso ad una testimonianza di vita valida e capace di costruire il regno di Dio anche nel mondo attuale. Purtroppo la vita della Chiesa si era per anni ed anni arenata nelle secche di un culto spesso senza sostegno, senza anima, proprio perché la Parola era disattesa: quante processioni abbiamo fatto, che avevano certamente il respiro di una religiosità schietta e anche genuina: ma…quanti cosiddetti Comitati di feste religiose non conoscevano nemmeno la vita sacramentale, la Messa domenicale, l’ascolto di una “predica”: però erano fedeli alle processioni, alle feste con tante luminarie e con spari di fuochi d’artificio!
La Parola ha rimesso un poco le cose a posto, facendoci recuperare il necessario, anzi educandoci al vero essenziale e trovare il coraggio di mettere da parte alcune forme che erano scivolate nel paganesimo, paludato di cristianesimo.
Ed ecco la prima proposto di riflessione dettata proprio dalla Parola che chiama ed invita alla conversione: chi le crede, si converte come gli abitanti di Ninive:
Dal libro del profeta Giona (3,1-5.10)
Fu rivolta a Giona questa parola del Signore: «Àlzati, va’ a Nìnive, la grande città, e annuncia loro quanto ti dico». Giona si alzò e andò a Nìnive secondo la parola del Signore. Nìnive era una città molto grande, larga tre giornate di cammino. Giona cominciò a percorrere la città per un giorno di cammino e predicava: «Ancora quaranta giorni e Nìnive sarà distrutta». I cittadini di Nìnive credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, grandi e piccoli. Dio vide le loro opere, che cioè si erano convertiti dalla loro condotta malvagia, e Dio si ravvide riguardo al male che aveva minacciato di fare loro e non lo fece.
È bastata la Parola proclamata da Giona ed i Niniviti hanno accolto l’invito del Signore a camminare la vita. Vale anche per noi che volentieri vogliamo anche oggi pregare con il Salmo 24: Fammi conoscere, Signore, le tue vie, insegnami i tuoi sentieri. Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi, perché sei tu il Dio della mia salvezza. Ricòrdati, Signore, della tua misericordia e del tuo amore, che è da sempre. Ricòrdati di me nella tua misericordia, per la tua bontà, Signore. Buono e retto è il Signore, indica ai peccatori la via giusta; guida i poveri secondo giustizia, insegna ai poveri la sua via.
La Parola di Dio ci educa all’essenziale: proprio come ci ricorda l’apostolo Paolo:
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi (7,29-31)
Questo vi dico, fratelli: il tempo si è fatto breve; d’ora innanzi, quelli che hanno moglie, vivano come se non l’avessero; quelli che piangono, come se non piangessero; quelli che gioiscono, come se non gioissero; quelli che comprano, come se non possedessero; quelli che usano i beni del mondo, come se non li usassero pienamente: passa infatti la figura di questo mondo!
La proclamazione della Parola. Fonte della conversione per gli uomini di tutti i tempi, diventa l’urgenza che Gesù stesso mette nel nostro cuore: il regno dei cieli è vicino! E nel regno di Dio si entra solo mediante l’ascolto e l’accoglienza della Parola. Come appunto fa Gesù all’inizio della sua predicazione: Il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo. (Mc 1,15).
La sorpresa della Parola ci viene oggi soprattutto dal Vangelo con il suo fascino di conquistare i cuori e le volontà di chi viene chiamato da Gesù solo con una Parola:
Dal Vangelo secondo Marco (1,14-20)
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo». Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedèo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.
Davvero singolare come una semplice parola ma pronunciata da Gesù, riesca a conquistare e determini i discepoli a seguirlo.
Questo testo mi suggerisce una riflessione che mi sorprende, perché leggo la mia storia e di tantissimi uomini e donne che, come me, hanno ascoltato e ancora seguono Gesù sulle strade del mondo per conquistare anime a Dio-Amore.
Alcune curiosità: come sono fatte le scelte di Dio e di Gesù? Un principio sia chiaro: le scelte di Dio non seguono la logica degli uomini!
Dio sceglie le periferie del mondo:
Israele è un piccolo popolo, insignificante agli occhi dei potenti (ancora oggi lo sarebbe se non ci fosse la boma atomica!); un popolo di nomadi, in continuo pellegrinaggio per i pascoli: fino a quando Dio li conduce alla Terra promessa, la terra dove scorre latte e miele; per il futuro re sceglie Betlemme, un luogo sperduto, subalterno a Gerusalemme che rifornisce di pane: la stessa Betlemme è il luogo dove nascerà il Messia, il Figlio di Dio incarnato; Nazareth sul cucuzzolo di una montagna ai più sconosciuto; questo solo alcuni esempi di luoghi geografici!
Dio sceglie gli scarti della storia per fare la storia vera, quella che diventerà la storia della salvezza:
Abramo e Sara: vecchi e per giunta coppia sterile; Giuseppe, scartato dai sui stessi fratelli: un deserto per 40 anni, casa del suo popolo; Mosè, salvato tra gli scartati, balbuziente che porterà gli Ebrei fuori dall’Egitto con la mano i Dio; profeti come Isaia e Geremia: giovane l’uno e balbuziente l’altro; Osea, che sposa una prostituta ma diventa un messaggio vivente per il popolo infedele; Amos, un raccoglitore di sicomori chiamato a parlare a nome di Dio.
Nel Nuovo Testamento il discorso diventa ancora più vicino a noi, ci sentiamo in buona compagnia: almeno a me fa questo dono: Nazareth con Maria, una ragazza, vergine, promessa sposa di un uomo meraviglioso come Giuseppe; Zaccaria ed Elisabetta, coppia sterile e vecchia; un uomo, nato nella povertà più assoluta, Betlemme, e non nella opulenta e potente Gerusalemme, 30 anni di silenzio, senza alcun proclama, senza alcuna dichiarazione; un mare, quello di Galilea o di Tiberiade, dei pescatori poveri e sprovveduti, Simone, Andrea, Giacomo Giovanni, un esattore delle tasse, Levi (Matteo); un ingenuo, Natanaele; un arrabbiato della vita, Giuda Iscariota; un persecutore, Saulo di Tarso, poi Paolo: ecc. e potremmo continuare per arrivare fino a noi, fino a me, povero prete.
Per comprendere come sia vera l’affermazione di Gesù a Paolo di Tarso, “ti basta la mia grazia” andiamo a rileggere attentamente gli Atti degli Apostoli: ci renderemo conto di chi hanno fiducia i pescatori, il persecutore, l’esattore delle tasse ex pubblicano: ancora Paolo: tutto posso in Colui che mi dà forza!
Questa la forza di una Parola che va a pescare alle periferie esistenziali del mondo per scegliere i collaboratori del regno di Dio che è fondato sulla Parola di salvezza che viene, anzi, è Cristo
Orario Santa Messa – Capri
Chiesa di San Michele domenica ore 8.15
Ex Cattedrale di Santo Stefano Protomartire domenica ore 8.00 –
ore 11.00
ore 18.00
Adorazione giovedì ore 18,00
Casa di Riposo San Giuseppe sabato ore 9.00