400 ABBATTIMENTI AD ANACAPRI,
NON CI SI FERMA NEANCHE
CON L’EMERGENZA COVID
la Magistratura va avanti con gli abbattimenti,
Anacapri potrebbe diventare come Beirut
Ad Anacapri sono in corso nuovamente gli abbattimenti per i quali la scorsa settimana gli agenti del Commissariato di Polizia di Stato, diretto dal Vice Questore Renata Catalano, hanno provevduto ad eseguire lo sgombro di un appartamento ad Anacapri. Altri abbattimenti li stanno effettuando gli stessi abusivi per evitare un aggravio di costi con i lavori in danno. Ed Anacapri va così avanti davanti alle ormai oltre 400 sentenze passate in giudicato. In effetti quello che sta accadendo e che accadrà nei prossimi anni è quanto ipotizzato quasi profeticamente dall’ex sindaco ed oggi vice Franco Cerrotta che due anni fa disse: “Se saranno messi in esecuzione tutti i decreti di abbattimento della Procura, Anacapri diventerà come Beirut. Una città post bombardamento, con le case abusive demolite e il materiale di risulta da smaltire. È impossibile trovare le risorse sufficienti per liberarci delle macerie”. Grande preoccupazione del Comitato per il Diritto alla Casa – Isola di Capri che ha dovuto rilevare che anche davanti all’emergenza covid19 non è stato sospeso nulla e non si è arrivati ancora a nessun atto concreto della politica che possa salvare la situazione. Il Comitato rilascerà comunque una lunga ed articolata intervista al giornale per la settimana prossima in cui spiegherà punto per punto tutta la vicenda, quanto ad oggi è stato fatto e quale strada si vuole percorrere, senza se e senza ma. I cittadini sono molto preoccupati e non solo quelli che hanno i propri abusi fuori condono, ma anche coloro che hanno le pratiche in condono, in quanto, la Magistratura ritiene che seppur un cittadino ha fatto domanda di condono e che la sua pratica giaccia 30 anni nei cassetti dei comuni senza che ne sia stato rilasciato il condono, pone entrambi sullo stesso piano, quello dell’abbattimentro. Davanti a ciò i politici degli ultimi trent’anni sia di Capri che di Anacapri hanno grandi responsabilità nessuno escluso, ma chi più di tutti andrebbe “flaggellato” pubblicamente è certamente chi ha detto davanti alla necessità del cittadino “costruisci e poi vediamo”, perchè una frase del genere è più che delinquenziale, è un atto di sottomissione che subisce il cittadino che diventa schiavo ed a cui si tolgono le catene solo nelle occasioni di dare il voto per poi tornare subito in questa posizione. La cosiddetta demolizione giudiziaria può essere bloccata dal rilascio dei condoni ed a Capri la scelta di tenere una commissione settimanale solo per le pratiche di condono con una neo responsabile ed una neo commissione locale del paesaggio è certamente una scelta ottimale. Come lo potrebbe essere anche nominare, come prevede il recente regolamento edilizio, la seconda commissione locale del paesaggio proprio per licenziare quante più pratiche possibili, fermo restando il detenere da parte del cittadino abusivista i requisiti per ottenere il condono. Certamente da sei mesi a questa parte il Comune di Capri, mentre l’ufficio tecnico storceva il naso e teneva il mugugno, ha fatto passi da gigante in avanti con un percorso tracciato dal primo cittadino Marino Lembo e dal delegato al Piano Urbanistico Comunale ed Urbanistica Enrico Romano, ora non c’è più tempo per perdere tempo perchè piuttosto che dire si o no è meglio far scorrere le cose come scorrono, oggi si deve lavorare e finalmente anche per i condoni si sta lavorando e bene anche grazie all’architetto Monica Frega che è in “prestito” dal Comune di Anacapri, di cui è dipendente a tempo determinato, e con la politica di Capri, che vorrebbe utilizzarla oltre che come responsabile della paesaggistica, anche per altre procedure. Intanto sul fronte edilizio il Comune di Anacapri ha approvato con celerità il Puc (Piano Urbanistico Comunale) ponendo quasi un guinnes da primati, per i condoni pendenti si potevano utilizzare i Pua (Piani Urbanistici Ambientali) che consentivano la riqualificazione e che il Comune di Anacapri non ha ritenuto utilizzare. Mentre Capri in occasione della stesura del Piano Urbanistico Comunale utilizzerà per il recupero ambientale in determinate zone i Piani Urbanistici Ambientali anche in quelle zone dove insistono maggiormente i condoni che interessano i suoi cittadini per riqualificarle. Intanto negli scorsi giorni si è tenuta la riunione convocata dal delegato all’urbanistica Enrico Romano (che con il conferimento di delicate e strategiche deleghe il sindaco all’indomani della vittoria alle elezioni, ha puntato per risolvere problematiche come quelle edilizie), con l’ingegnere Salvatore Rossi, responsabile dell’ufficio di edilizia privata ed urgabistica del Comune di Capri e l’architetto Pio Castiello (redattore del Puc) nella quale sono stati affrontati tre argomenti: la predisposizione di tutti gli atti per il nuovo regolamento edilizio del Comune di Capri (Ruec); il prosieguo degli atti da intraprendere per il Puc e dato che è necessario nominare anche la figura per la Vas (Valutazione Ambientale Strategica) che verrebbe nominata direttamente dal sindaco e dal segretario comunale e la cui scelta potrebbe ricadere sull’architetto Monica Frega; delocalizzazione della centrale Sippic, che potrebbe vedere la qualificazione dell’attuale sito di Marina Grande con il cambio di destinazione d’uso in turistico ricettiva. Incontro, anche se in videoconferenza, particolarmente produttivo.