IL COMUNE CHE
NON SI LASCIA MAI
prima Costanzo Cerrotta oggi Enzo Matassa:
lavorare a costo zero per il Comune
Quando l’amministrazione comunale guidata dall’ex sindaco Giovanni De Martino dovette rinnovare il consiglio di amministrazione della società comunale Capri Servizi (che gestisce tributi, verde pubblico e ciclo dei rifiuti), il presidente di quella società, Costanzo Cerrotta, non volle sentire ragioni, e, animato probabilmente da spirito di servizio per la comunità, prese carta e penna e scrisse al cugino-sindaco mettendo la sua professionalità a disposizione a costo zero, ovvero rinunciando ad ogni emolumento, neanche un euro. A quest’appello l’ex sindaco Giovanni De Martino, ritratto nella foto in basso, non restò insensibile, e nominò il cugino presidente della società, in assoluto la più discussa per la sua allegra gestione. Per quell’amministrazione comunale fu l’inizio del tracollo: una ventata giudiziaria senza precedenti scoprì gli interessi che la reggevano, e quando nel febbraio del 2019 i Carabinieri della Compagnia di Sorrento, che si unirono a quelli della Stazione di Capri, in simultanea perquisirono gli uffici della Capri Servizi e l’abitazione di quel personaggio ritenuto una cima della politica quale Costanzo Cerrotta, venne fuori una Capri dalle “mani pulite”. I Carabinieri acquisirono una corposa documentazione, portando via computer, memorie informatiche ed altro, tanto dagli uffici comunali di Piazzale Europa (detti quartier generale della “monnezza”) quanto dall’abitazione di via Madre Serafina (di un cittadino non “al di sopra di ogni sospetto”). Fu quello il giorno dei visi bianchi, dei tremolii delle mani, dell’imbarazzo generale di un’amministrazione che – già smantellata per una serie di “affaires” – risultava con le mani non in pasta ma nel cemento, dove era stato arrestato niente poco di meno che il responsabile dell’edilizia privata, il deus ex machina dell’edilizia, l’architetto fiorentino Massimo Stroscio. A firmare il provvedimento di perquisizione ed acquisizione per gli uffici della Capri Servizi e per l’abitazione del Cerrotta furono i Magistrati Catello Maresca, un pilastro dell’antimafia, Maria Carolina De Pascale e Giulio Vanacore, coordinati dal Procuratore Capo Giovanni Melillo, cioè il pool che si occupa della maxi inchiesta su Capri, che va dall’abusivismo edilizio alla macchina amministrativa e ai falsi condoni, ipotizzando anche un’associazione a delinquere che aveva posto Capri al pari di altre località famose per questo tipo di reato. Costanzo Cerrotta, 70 anni, ex dipendente comunale, che ha lavorato per 36 anni al Comune di Capri in qualità di Responsabile del Settore Segreteria – Affari Generali e Vice Segretario, è ora pensionato e, pur di restare a capo della Capri Servizi, ha richiesto di svolgere questo ruolo da vero benefattore, ovvero gratis. Il ruolo di timoniere della società Costanzo Cerrotta l’ha assunto il 1° marzo del 2008, a soli due anni dalla nascita della società, e l’ha conservato consecutivamente per ben undici anni. La Capri Servizi si occupa, su mandato del Comune di Capri, di rifiuti, verde pubblico e tributi comunali, incamerando dal Comune svariati milioni di euro per servizi che suscitano una grande critica da parte della cittadinanza, in quanto spesso e volentieri insoddisfacenti, nonostante il loro costo alle casse comunali: in pratica, la società, pur costando cifre da capogiro, non è riuscita mai a dare un servizio che vedesse la cittadinanza soddisfatta per una Capri veramente pulita. Costanzo Cerrotta, ritratto nella foto a lato sx, fu anche la persona dalle cui dichiarazioni partì l’inchiesta del Magistrato Henry John Woodcook denominata “Sistema Capri”: un’inchiesta le cui indagini dimostrarono che le dichiarazioni acquisite, attraverso un sistema di colletti bianchi e professionisti, erano architettate in modo da eliminare persone scomode (per motivi anche politici), e che ha portato a pochissimi risultati, facendo sedere sul banco degli imputati solo pochissime persone, per le quali le udienze dei processi vengono sistematicamente rinviate, lasciando pensare alla debolezza delle accuse e quando invece si tengono le udienze riservano veri e propri colpi di scena. Il rovescio della medaglia è che oggi molti di quei tecnici che si dicevano vessati, e quindi vittime di un sistema affaristico, sono invece carnefici, ed infatti tanti di loro sono risultati gli artefici di falsi in atto pubblico nel settore edilizio e coinvolti nell’ipotizzata associazione a delinquere. L’ultima chicca che ha riservato Costanzo Cerrotta alla comunità di Capri è il sistema denaro-rifiuti, in trait d’union con il porto turistico, attraverso il quale una pioggia di soldi veniva sistematicamente dirottata per compensare l’allegra gestione della Capri Servizi, e in diversi casi addirittura per riempire le tasche di personaggi (o, meglio, precisati parenti dell’ex sindaco Giovanni De Martino), perché una manciata di centinaia di migliaia di euro non si rifiuta a nessuno in un sistema affaristico che resterà come una macchia indelebile su quell’amministrazione comunale. Infatti, per il principio dei vasi comunicanti, i soldi scorrevano dal porto turistico alla Capri Servizi, e lungo la strada andavano anche nelle tasche di chi riusciva a sottrarli potendo contare probabilmente sulla potente parentela con l’ex primo cittadino. Ultimo tentativo di Costanzo Cerrotta (ovviamente, con lo scopo di far continuare il sistema che lui stesso guidava, e che era stato comunque smantellato dai Carabinieri della Stazione di Capri, che avevano condotto le indagini con i Pubblici Ministeri inquirenti) fu il sostegno vis à vis in campagna elettorale alla lista di Capri Vera, che poi fu sonoramente sconfitta alle elezioni comunali di maggio scorso: una débâcle stile Waterloo, che resterà negli annali della politica caprese. L’ex sindaco Giovanni De Martino, prima ancora di vedere l’architetto Massimo Stroscio, ritratto al momento dell’arresto nella foto in alto, il suo enfant prodige, arrestato ad agosto del 2018 dai Carabinieri su ordine della Procura della Repubblica di Napoli (ed oggi sul banco degli imputati per reati gravissimi, e con diversi procedimenti a suo carico), aveva riservato a questi l’edilizia privata ed i lavori pubblici al geometra Vincenzo Matassa. Quest’ultimo venne assunto al Comune di Capri quando l’ex sindaco Giovanni De Martino era a capo dell’ufficio tecnico, che lasciò quando il sindaco dell’epoca Costantino Federico ne divise le competenze tra edilizia pubblica ed edilizia privata. Il geometra Vincenzo Matassa, prima di essere assunto al Comune di Capri, era alle dipendenze a Capri del colosso dell’edilizia di quegli anni, l’Edil Capri guidata dai fratelli Ricci, con il capostipite Gaetano, compianto imprenditore anche per il suo alto senso di umanità e padre dei fratelli Dimitri, Felice, Antonio, Costanzo, Marcello e Riccardo, di cui alcuni sono titolari della Edil Ricci e di altre aziende che svolgono la maggior parte dei lavori edili per il Comune di Capri. Tali lavori, come il geometra Vincenzo Matassa ha più volte detto, non sono il palcoscenico di un teatro (tipo il napoletano Mercadante), bensì lo strumento per realizzare le opere pubbliche in una Capri che ne ha sempre bisogno: talmente bisogno, e con tale pressante necessità, che vengono eseguite in parte cospicua in regime di somma urgenza, per importi, non di rado, di centinaia di migliaia di euro. Dal 1° di maggio il geometra Vincenzo Matassa, oggi responsabile dei lavori pubblici del Comune di Capri, per raggiunti limiti d’età doveva andare in pensione. Un pensionamento indigesto ma obbligato, e come tale decretato “senza se e senza ma” ad ottobre scorso dal neosegretario comunale Viviana di Gennaro, giunta a Capri a prendere il posto di Giulia Di Matteo, che aveva definito il geometra Vincenzo Matassa il miglior dipendente del Comune di Capri, ex aequo con la funzionaria comunale Marica Avellino (assunta al Comune di Capri a seguito di concorso pubblico di cui era stata l’unica partecipante): e certamente non è lei la longa manus di Costanzo Cerrotta, della cui esistenza si vocifera, longa manus che avrebbe garantito la diretta corrispondenza tra delibere e determine del Comune di Capri e della Capri Servizi. Finita la protezione del segretario comunale Giulia Di Matteo, il nuovo segretario comunale Viviana di Gennaro con un’apposita nota spiegò al geometra Vincenzo Matassa ritratto nella foto a lato dx, che, se non avesse provveduto ad attivare la sua posizione di istradamento alla pensione all’Inps, l’avrebbe fatto lei d’ufficio. Così, pur dando ascolto alle vane sirene che gli garantivano un incarico o qualcos’altro al Comune di Capri, alla fine il tecnico è stato costretto a febbraio scorso a presentare la domanda di pensione all’Inps per raggiunti limiti di età, ovvero il 67esimo anno. Vincenzo Matassa era stato assunto al Comune di Capri il 1° gennaio 1985, e quindi vanta un servizio utile superiore ai 20 anni richiesti per la pensione di vecchiaia, maturata alla data del 11/04/2020. Il dipendente in uscita a meno di quindici giorni dal suo ufficio comunale avrebbe dovuto rilasciare anche l’abitazione di via Le Botteghe, che ha trasformato negli anni in un appartamento di pregio. Un pregio che Vincenzo Matassa sembrerebbe vorrebbe fosse risarcito dal Comune con una somma di circa 40mila euro. Vincenzo Matassa ha abitato in quell’appartamento per tanti anni senza corrispondere un solo euro al Comune di Capri, perché, dopo qualche anno dall’assunzione al Comune di Capri, gli venne dato in comodato d’uso dall’ex sindaco Saverio Valente, per l’asserita necessità della sua continua presenza sull’isola; successivamente, gli è stato applicato un fitto di qualche centinaio di euro (a differenza di quello ben più corposo che pagano gli inquilini comunali). In seguito al rifiuto di Matassa di adeguare il proprio canone di fitto a tutti gli altri, il Comune di Capri ha dovuto intraprendere la strada del giudizio in aula di Tribunale per ottenere il rilascio dell’appartamento; e questa procedura, lenta (anzi, troppo lenta), con l’andata in pensione del tecnico comunale decadrà, e quindi l’immobile potrà essere fittato ad altri che certamente ne hanno bisogno più di lui. Ma il geometra Vincenzo Matassa non è nuovo a colpi di scena: ed infatti, mentre il Comune di Capri, a seguito di delibera di giunta, ha provveduto a pubblicare gli indirizzi alla segretaria comunale per l’avviso per l’acquisizione di una professionalità che abbia esperienza nei lavori pubblici attraverso un articolo 110 (ovvero di fiducia del primo cittadino), l’attuale responsabile dei lavori pubblici ha avuto una proroga al suo incarico di 90 giorni, notizia questa di cui non trova ancora traccia negli atti del Comune ma che nei corridoi della politica caprese si vocifera fortemente da una decina di giorni. Una proroga che, grazie all’emergenza coronavirus e alla mancata pubblicazione dell’avviso per la ricerca del sostituto in tempo utile, probabilmente strumentale, vedrà dopo Costanzo Cerrotta aggiungersi un altro benefattore, il geometra Vincenzo Matassa che svolgerà quest’incarico gratis. Sì, non percepirà neanche un euro, e quindi con il sorriso sulle labbra c’è chi propone di sostituire i due leoni marmorei ai Giardini di Augusto con le statue di Costanzo Cerrotta e Vincenzo Matassa, a memoria del loro altruismo e del loro disinteresse: ma questa è solo una battuta. Il tecnico comunale architetto Mario Cacciapuoti questa volta non potrà ribellarsi a questo colpo di scena riservato al geometra Vincenzo Matassa, benché potesse aspirare ad avere lui ad interim la responsabilità dei lavori pubblici (mentre non può ricoprire incarichi nel settore dell’edilizia privata, perché a processo e fino ad assoluzione piena): infatti, gli è stato riservato un nuovo settore, creato ad hoc, ovvero la protezione civile. A capo dell’edilizia privata resterà, invece, l’ingegnere Salvatore Rossi (che, nonostante per legge non possa, è anche responsabile della delega paesaggistica). Prima grande delusione ha destato il comportamento della segretaria comunale Viviana di Gennaro, che si è resa partecipe della sostanziale proroga per 90 giorni della dirigenza del geometra Vincenzo Matassa, davanti alla quale sindaco e giunta comunale al gran completo pare stiano trovando una strada giuridica per realizzarla (pare, su pressante richiesta di Ciro Lembo: fatto sta che in 90 giorni possono accadere tante cose, ed a nulla vale il contenzioso tra il geometra e l’ente pubblico di cui anche la segretaria comunale si è dimenticata per il mancato rilascio dell’appartamento di via Le Botteghe, con la relativa causa pendente in Tribunale).