E MATASSA VA… VIA DAL COMUNE
dal primo di maggio a riposo per raggiunti limiti d’età il responsabile dei lavori pubblici

Il rispetto delle regole è una priorità di quest’amministrazione comunale e non c’è motivo che tenga neanche per il pluripotente geometra Vincenzo Matassa. Ad ottobre scorso il segretario comunale con un’apposita nota spieghò, al dipendente geometra Vincenzo Matassa, che se non avesse provveduto ad attivare la sua posizione di istradamento alla pensione all’Inps l’avrebbe fatto lei d’ufficio e pur ascoltando le vane sirene che gli garantivano un incarico o qualcos’altro al Comune di Capri, alla fine il tecnico è stato costretto a febbraio scorso a presentare la domanda di pensione all’Inps per raggiunti limiti di età, ovvero il 67esimo anno di età. Vincenzo Matassa era stato assunto al Comune di Capri il 1° gennaio 1985 e quindi in servizio utile superiore ai 20 anni richiesti per la pensione di vecchiaia, maturata alla data del 11/04/2020. Il dipendente in uscita a meno di un mese dal suo ufficio comunale dovrà rilasciare anche l’abitazione di via Le Botteghe, che ha trasformato negli anni in un appartamento di pregio. Un pregio che Vincenzo Matassa vorrebbe fosse risarcito dal Comune con una somma, sembrerebbe di circa 40mila euro, cosa assurda questa se vera. Vincenzo Matassa ha abitato per tanti anni senza corrispondere un solo euro al Comune di Capri, poi successivamente gli è stato applicato un fitto di qualche centinaio di euro a differenza di quello ben più corposo che pagano gli inquilini comunali. Il Comune di Capri per ottenere il rilascio di quell’appartamento ha dovuto intraprendere la strada del giudizio in aula di Tribunale, una procedura lenta troppo lenta che con l’andata in pensione del tecnico comunale decadrà e quindi l’immobile potrà essere fittato ad altri che certamente ne hanno bisogno più di lui. Intanto a giorni verrà pubblicato l’avviso per l’acquisizione di una professionalità che abbia esperienza nei lavori pubblici attraverso un articolo 110, ovvero di fiducia del primo cittadino. Un articolo 110 che ad oggi non è stato ancora pubblico e che da una parte farebbe presagire tre possibilità, ovvero la prima che si sarebbe studiata una soluzione a tavolino per cercare di prorogare la sua permanenza a capo dell’ufficio lavori pubblici con un escamotage dettato dalla scusante del coronavirus, la seconda di dare ad interim la responsabilità di quell’ufficio all’architetto Mario Cacciapuoti o la terza di unificare l’ufficio di edilizia pubblica con quella privata con a capo l’ingegnere Salvatore Rossi, che, con tutto che per legge non può è anche responsabile della delega paesaggistica.