IL PONTILE E’ LA CONSEGUENZA
DELLE SCELTE SBAGLIATE
DELL’AMMINISTRAZIONE
TARGATA DE MARTINO
Capresi Uniti dice no alla revoca
ma ne spiega le motivazioni

L’opposizione di Capri Vera ha portato in discussione nello scorso Consiglio Comunale la proposta di revoca della delibera di giunta municipale con la quale veniva posto nell’area antistante lo stabilimento balneare Le Ondine e Lo Smeraldo ed a breve distanza da una piccola area di spiaggia libera e dallo scivolo per i portatori di handicap, un pontile galleggiante per farci ormeggiare le centinaia di imbarcazioni che vengono dalla penisola sorrentina e costiera amalfitana quotidianamente. Davanti a questa richiesta di revoca la maggioranza non ha voluto sentire ragioni fermo restante che quel pontile non si realizzerà perchè la Regione Campania ha risolto il problema, concordamente con il vicesindaco Ciro Lembo, indicandolo nei pressi del porto turistico, all’esterno nel lato di levante. Ed in effetti a soluzione trovata, anche perchè alla riunione in Regione era presente anche il presidente del porto turistico di Capri, non ci sarebbe alcun motivo di non revocare quella delibera. A seguito della discussione in Consiglio Comunale il gruppo dei Capresi Uniti ha emesso una nota in cui spiega tutta la vicenda.
QUELLI CHE… “NON SO, NON HO VISTO, SE C’ERO DORMIVO”
L’argomento del pontile riservato agli sbarchi dei charter provenienti dalla costiera è stato trattato martedì sera in Consiglio comunale, nonostante certamente non fosse di competenza del Consiglio: infatti, la delibera della Giunta municipale a suo tempo adottata non poteva essere sindacata o modificata se non dalla stessa Giunta. La circostanza non poteva essere ignota al gruppo di minoranza, che ha colto l’occasione per ottenerne un momento di visibilità. Ma da cosa nasce il problema? Tutto è iniziato quando (senza minimamente consultare l’opposizione dell’epoca) l’amministrazione De Martino vietò gli sbarchi dei charter a Marina Piccola, spostandoli a Marina Grande (lato di ponente della Banchinella): in allegato potete ritrovare i comunicati con i quali l’amministrazione De Martino, con le sue newsletter del 17 e del 25 luglio 2015 dava trionfalmente la notizia. È, quindi, lecito porsi qualche interrogativo e fare qualche considerazione sull’opportunità di questa scelta. Si poteva, in alternativa allo spostamento, regolamentare meglio l’utilizzo del punto di sbarco di Marina Piccola? Con lo spostamento, si è perseguito unicamente un interesse pubblico? Ma, soprattutto, sono state studiate le adeguate misure per far fronte al prevedibile, ulteriore congestionamento del porto di Marina Grande, già così intensamente utilizzato? E si è pensato, nello spostamento, di garantire il rispetto degli adempimenti amministrativi, tra i quali il versamento del contributo di sbarco? Comunque, la soluzione, inizialmente prospettata come “temporanea, eccezionale, non reiterabile”, nei fatti diventò definitiva, ordinaria e irrevocabile (fu, anzi, confermata con le ordinanze sindacali 100 del 2017 e 96 del 2018); e, negli anni successivi, l’amministrazione De Martino non ha affrontato nessuno dei problemi che lo spostamento aveva creato. Così, Circomare Capri ha ripetutamente rappresentato “le criticità dovute all’intenso traffico di piccole unità da diporto ad uso commerciale, che nel periodo estivo sostano ininterrottamente in tale specchio acqueo in attesa di sbarcare e imbarcare la clientela”. La nuova amministrazione comunale, pertanto, con la delibera di Giunta Municipale n. 124 del 23 luglio 2019, in prima approssimazione, identificò come zona di sbarco alternativa quella compresa tra l’esistente pontile dello stabilimento balneare “Bagni di Tiberio” e lo stabilimento balneare “Lo Smeraldo”, dando mandato all’Ufficio Tecnico – Settore LL.PP. di acquisire la progettazione per la realizzazione di un nuovo pontile, di tipo amovibile e stagionale, in tale zona. Successivamente, Circomare Capri in data 31 dicembre 2019 invitava la Regione Campania ed il Comune di Capri “a valutare alternative ed urgenti situazioni volte alla delocalizzazione del traffico diportistico” in questione, “eventualmente sfruttando prioritariamente le vaste aree in regime di concessione demaniale marittima rilasciata in favore del Porto Turistico”. A seguito di ciò, in data 7 febbraio 2020 si svolgeva una riunione tra gli Enti interessati, (Regione camoania, Direzione Marittima, Circomare e Comune di Capri) nel corso della quale l’amministrazione comunale avanzò l’ipotesi di “delocalizzare” gli sbarchi in questione “all’esterno del porto turistico – lato levante”. Su tale soluzione la Regione Campania e la Direzione Marittima di Napoli hanno espresso, per quanto di competenza, il proprio parere preliminare favorevole. È, quindi. evidente che l’indirizzo contenuto nella delibera di Giunta Municipale n. 124 del 2019 (di cui chiedono oggi la revoca i superstiti della vecchia amministrazione De Martino) è stato sospeso in quanto amministrativamente superato dal “tavolo tecnico” del 7 febbraio 2020 costituito presso la Regione Campania e su iniziativa di quest’ultima. Tra l’altro, la ragione di un nuovo pontile destinato allo sbarco dei charter sta nell’esigenza (segnalata da Circomare) di garantire la sicurezza sia del transito sia degli ormeggi e dei disormeggi all’interno del porto di Capri. Si tratta di una finalità inequivocabilmente diversa da quella di favorire un (preteso) “incremento” del traffico (che, invece, maldestramente l’opposizione consiliare tenta di attribuire all’attuale Amministrazione comunale), e quindi nulla ha a che vedere con l’istituzione dell’Area Marina Protetta (che resta prioritaria per il Sindaco e per tutta la sua maggioranza). Anzi, aggiungiamo che tale nuovo pontile era (ed è) finalizzato a decongestionare e garantire maggiore sicurezza al traffico marittimo: che, evidentemente, i provvedimenti adottati dall’amministrazione De Martino (tra cui il divieto di sbarco a Marina Piccola) hanno pesantemente aggravato.
Che sia stata trovata una soluzione alternativa al pontile dello Smeraldo verso il porto turistico non è neanche normale, in quanto centinaia di imbarcazioni che trasportano turisti sbarcandoli a levante del porto turistico gli faranno comunque percorrere quello che è da sempre chiamato l’albergo galleggiante a cinque stelle e certamente il viavai non farà piacere a nessuno. Ma mentre girano voci su chi gestirà direttamente o indirettamente il pontile, sulla scelta dello Smeraldo che stava molto a cuore a Ciro Lembo e che ha ricevuto una levata di scudi da tutti senza trovare un solo favorevole neanche in maggioranza, per il vicesindaco è stata dura fare retromarcia, anche perchè il vicesindaco non è abituato a percorrere questa strada, anzi.