I TAXI DI CAPRI ED ANACAPRI DICONO NO A QUELLO COLLETTIVO
il Comune di Anacapri convoca i tassisti
dei due comuni per “ragionare”
L’articolo della scorsa settimana inerente la volontà del vicesindaco Franco Cerrotta di istituire 4 taxi collettivi ad Anacapri, preannunciati al sindaco di Capri Marino Lembo tramite una lettera nella quale vi è scritto che nel prossimo Consiglio Comunale l’amministrazione anacaprese ha intenzione di approvare e quindi istituire un servizio pubblico non di linea di taxi collettivo (fino a 9 posti compreso il conducente), ha sollevato molte polemiche. Polemiche non contro l’articolo dove si è informata la cittadinanza e le categorie di questa che qualcuno ha definito bizarra idea, bensì perchè l’istituzione di questo servizio significa mettere su strada altre macchine, proprio quando il Comune di Anacapri piange il no definitivo al metrò ad operara del Comune di Anacapri che secondo gli anacapresi proponenti doveva sorgere per arginare il problema traffico. Si sono subito attivati i tassisti sia di Capri che di Anacapri che all’idea del taxi collettivo hanno detto no, dove i primi hanno anche incontrato il sindaco di Capri che per quanto riguarda il Comune di Capri non c’è alcuna apertura a dare il placet alla circolazione dei taxi collettivi sul territorio di Capri, cosa questa indispensabile per il Comune di Anacapri. Cosa che non ci si aspettava, perchè il vicesindaco Franco Cerrotta non è uno sprovveduto, anche i tassisti di Anacapri sono fortemente contrari.
Cos’è un taxi collettivo? E’ una autovettura che porta massimo 8 clienti oltre all’autista, è un servizio molto diffuso, sotto il nome di taxi sharing, in India, Brasile, Russia e Cina, dove i clienti non sono molto esigenti (a differenza degli italiani), ed accettano di condividere la corsa senza fermate intermedie (ad esempio, da Anacapri a Marina Grande e viceversa). Il taxi collettivo in Italia ha rappresentato, invece, un fallimento commerciale, e in concreto costituisce soltanto un mezzo per l’ottenimento di licenze taxi aggiuntive, che di fatto non svolgeranno questo particolare servizio “collettivo”. In concreto, se la corsa da Anacapri a Marina Grande costa 20 euro per 8 passeggeri ognuno di loro pagherà 2,50 euro: ma il regolamento che Franco Cerrotta vuole far approvare dal Consiglio Comunale di Anacapri non chiarisce cosa succede se su quel taxi collettivo salgono solo due persone (se, cioè, i due passeggeri pagheranno in totale 5 euro, oppure dovranno dividere in due il prezzo della corsa di 20 euro, pagando 10 euro ciascuno). Sull’intera questione andrebbe fatta chiarezza, per evitare di alimentare l’opinione che l’istituzione del taxi collettivo costituisca solo l’escamotage per dare nuove licenze taxi, che in realtà faranno concorrenza ai titolari di licenze “tradizionali”. Il regolamento comunale ora è sotto la lente d’ingrandimento di tassisti, operatori di strada e quant’altri sono stati incuriositi dall’istituzione dei taxi collettivi e, non ultimi, dei politici. Il taxi sharing “puro” è un’alternativa decisamente valida al trasporto pubblico di massa che sull’isola è gestito dall’Atc, e dalla Staiano Autotrasporti per il Faro e la Grotta Azzurra; ma è una concorrenza sleale per i tassisti dei due comuni che contano 44 e 30 vetture se gestito come taxi. Esso dovrebbe, in teoria, ridurre le auto private (che proprio ad Anacapri rappresentano nel periodo estivo, nei 100 giorni di massimo afflusso, un corposo intasamento del traffico), ma non sembra affatto che venga visto in quest’ottica. Infatti, la proposta di Franco Cerrotta poteva rappresentare una soluzione se, ad esempio, fosse stata accompagnata da un divieto della circolazione delle auto private dalle 9 alle 17, il che avrebbe spinto i suoi residenti a non circolare con le proprie vetture (che non sono poche), e da un incremento delle corse dei bus (non tutti lo sanno, ma i comuni possono finanziare corse aggiuntive e fermate sul proprio territorio). Ma non è affatto così: e a far piovere dall’alto i taxi collettivi sembra che – tranne i pochissimi che condividono e chi non ha il coraggio di dire no – siano tutti contrari, i tassisti di Anacapri, quelli di Capri, e non ultimi i politici tanto di maggioranza quanto di opposizione del Comune di Capri. Oltre ai taxi dei due comuni sulle strade (che risalgono a 60-70 anni fa e quindi non sono adeguate al traffico odierno), scorrazzano bus di trasporto pubblico, bus del servizio turistico di diverse compagnie isolane, bus del city sightseeing (il cui servizio sperimentale scade tra poche settimane ed in barba a procedure di evidenza pubblica come invece dovrebbe fare la Città Metropolitana ne ha autorizzati 3 e per i quali i due comuni isolani sono ricorsi alle vie giudiziarie), auto private e mezzi per il trasporto merci e non ultimi gli shuttle dei alberghi che come avviene ovunque offrono ai propri clienti gratuitamente un servizio esclusivo che è ovunque nel mondo. A tutti questi, si aggiungeranno, se l’avrà vinta il vicesindaco Franco Cerrotta, anche i taxi collettivi, ma è un’ipotesi che difficilmente si verificherà. In effetti sembra proprio che, invece di ridurre i mezzi su strada, si stia andando ad incrementarli. Non va poi dimenticato che Anacapri ha avuto la creazione di nuove strade che non si sa neanche se sono tali verso zone che proprio grazie a ciò sono state oggetto dell’abusivismo edilizio, basta pensare alla Migliera, le traverse di via Faro e Grotta Azzurra, il Pozzo e tante altre, strade che sono divenute tali grazie ad una prima fase dove i privati hanno fatto tutto loro e ad una seconda nella quale il Comune, che prima aveva gli occhi chiusi, nell’aprirli ha fatto anche interventi di urbanizzazione. Quindi le colpe indirettamente e direttamente tanto dell’abusivismo quanto del traffico non possono essere addebitate e fatte pagare tanto ai politici anacapresi quanto a quelli che non hanno colpa! I b&b di Anacapri, stanno cercando di organizzarsi con un servizio di trasporto per i propri clienti che pagherebbero ad esempio dal porto ad Anacapri 6 7 euro prenotando il trasfert con un piccolo pulmanino che permetta di raggiungere le strutture ed evitare così che siano i titolari dei b&b a fare questo servizio che non potrebbero fare. Tornando al regolamento trasmesso dal vicesindaco Franco Cerrotta va evidenziato che non viene spiegato come funzionerà il servizio, nel senso che in caso che ci siano solo quattro passeggeri ad esempio se questi pagheranno per tutti gli otto o solo la loro quota, se il taxi collettivo avrà fermate nel percorso da Marina Grande ad Anacapri, dove stazionerà il taxi collettivo e se si metterà in fila tra i tradizionali taxi, tutti aspetti prioritari anche per evitare che faccia concorrenza ai tassisti. Tra i requisiti che prevede il regolamento per poter partecipare al bando di concorso ai fini del punteggio l’aver prestato servizio alle compagnie tipo la Capri Tour che svolge il servizio non di linea con i suoi bus turistici e che sembrerebbe non versare in buone acque. Le prospettive di traffico, quindi, quest’estate sembrano proprio non essere delle migliori.