SOLDI PER TUTTI AL PORTO TURISTICO ANCHE PER IL “CARO” RAGIONIERE DI CAPRI
il rimettere a posto i soldi viene respinto dal porto,
diciotto anni sono troppi
Luigi De Martino, sessantenne, è un ragioniere particolarmente conosciuto a Capri, figlio dell’avvocato Enrico De Martino, persona particolarmente stimata,e di quella persona che è nel cuore di tantissimi capresi che la ricordano come la maestra delle elementari, Maria Salzano, da giovane era un ottimo cestista che saltava sotto quei canestri al campo in cemento nel fondo Camerelle come il fratello Gianni, l’ex sindaco dal 2014 al 2019 che ha guidato ingloriosamente il Comune di Capri. Una ventina di anni fa ebbe la velleità di diventare il presidente di una squadra fortissima di pallacanestro femminile con i colori di Capri che gli portò un disastro economico che dovette affrontare vis a vis e riuscì a gestire bene questa situazione. Nella vita ha fatto sempre il ragioniere e segue importanti aziende isolane e fino a qualche mese fa anche il porto turistico e la Capri Servizi, società del Comune di Capri, come in passato ha seguito l’Anacapri Servizi, l’unipersonale del Comune di Anacapri che come la Capri Servizi si occupa di igiene ambientale e tributi. Da tutte le società comunali, una dopo l’altra è stato mandato via, e non è contato di essere il cugino dell’ex sindaco di Anacapri, Franco Cerrotta, così come il fratello dell’ex sindaco di Capri, Gianni De Martino. Nelle società comunali aveva il ruolo di consulente fiscale e del lavoro, in pratica si occupava di portare i conti e di occuparsi del personale. Dall’87 gestisce uno studio privato di consulenza fiscale e del lavoro a Capri molto importante. Luigi De Martino, negli ultimi mesi è diventata la persona più chiacchierata di tutta l’isola per quello che è un vero e proprio scandalo, di cui finora non ha mai scritto nessuno, e vuoi per lo spessore sul territorio della persona e vuoi per la difficoltà a ricostruire una vicenda che da mesi è all’attenzione dei magistrati. L’inchiesta che riguarda il ragioniere Luigi De Martino, sarebbe partita da un’inchiesta che riguarderebbe un personaggio ormai diventato biblico, su cui sarebbero ruotati interessi politici ed economici battezzati dall’amministrazione comunale del fratello del ragioniere, Gianni De Martino, oggi indagato dalla Procura per un serie di reati tra cui spicca l’associazione a delinquere di quello che viene definito il cerchio magico dell’amministrazione che ha guidato per cinque anni al Comune, mettendo le mani sulla società comunale del porto turistico, la Porto Turistico di Capri spa, dove quei politici hanno messo mano ad una rivoluzione, da cui sarebbe nato tutto, ovvero utilizzare le casse della società come un bancomat, e sulla Capri Servizi, gestita in modo a dir poco discutibile proprio da Costanzo Cerrotta. Dall’inchiesta sul personaggio Costanzo Cerrotta e l’intreccio tra affari e politica, se ne sono occupati per più di un anno i Carabinieri della Stazione di Capri, sorpresi anche dal fatto che un amministratore pubblico di una società comunale avesse in mano un potere nel settore dei rifiuti e dei tributi sproporzionato, un vero deus ex machina. Quando Costanzo Cerrotta venne raggiunto da una comunicazione giudiziaria che lo espose a perquisizione presso gli uffici della Capri Servizi che vennero rivoltati come un calzino e la sua abitazione ebbe stessa sorte, i Carabinieri della Stazione di Capri per la prima volta in quest’isola parcheggiarono le autovetture nella piazzetta di Capri. Un fatto questo che fece tremare il palazzo della politica perchè in tanti temettero che qualcuno sarebbe potuto essere stato arrestato. Facce bianche al Comune, ma invece era solo il completamento di un’operazione gestita dal quel pugno di Carabinieri che sono in forza alla Stazione di Capri coadiuvati dai loro colleghi di Sorrento. Nel perquisire abitazione ed uffici in cui imperversava la figura di Costanzo Cerrotta vennero sequestrati documenti e supporti informatici. Da queste cose sarebbero saltate fuori una serie di vicende, perchè non si spiegherebbe diversamente il perchè i Carabinieri sono andati a mettere le mani al porto turistico ed a colpo sicuro su Luigi De Martino. Se non c’è un’altra spiegazione è chiaro che il filo conduttore che porta al ragioniere Luigi De Martino è Costanzo Cerrotta, che come con il fratello ex sindaco Franco vi è un intenso rapporto di parentela. I Carabinieri della Stazione di Capri avrebbero poi per la vicenda del porto turistico scoperto una vicenda di malcostume e di moneta suonante che in qualsiasi altro posto si fosse verificata sarebbero scattate le manette, ma Capri è troppo importante, è un palcoscenico internazionale dove qualsiasi notizia ha un grande eco figurarsi una del genere avrebbe fatto il giro del mondo. Comunque, i continui interrogatori, che, non possono passare inosservati per una Caserma posta davanti ad un supermercato, spremendo le meningi e collegando l’uno all’altro, è ipotizzabile che Costanzo Cerrotta, da buon deus ex machina riusciva a controllare non solo la ormai sua Capri Servizi ma anche la macchina amministrativa grazie a intrecci con politici e funzionari, sempre in epoca primavera, che ricevevano disposizioni da lui direttamente e facevano come voleva lui. Non si tratterebbe di casi sporadici bensì di un sistema, forse, quel sistema Capri che ogni tanto per descrivere il malaffare si cita. Il porto turistico per Costanzo Cerrotta rappresentava una cassa dove grazie a “compiacenze” si verificavano approviggionamenti di denaro per la Capri Servizi per pagare questo o quello, e, tutto in barba alle leggi determinando così oltre alla distrazione di fondi pubblici anche dei veri e propri falsi bilanci. In effetti somme da capogiro all’occorrenza venivano prese dalle casse gonfie del porto turistico e smistate alla Capri Servizi e vuoi per pagare i contributi del personale e vuoi per altri pagamenti. Un sistema questo comodo che permetteva grazie a sottorifugi e raggiri di evitare controlli analoghi che il Comune di Capri non esercitava altrimenti il riapprovvigionare le casse della Capri Servizi sarebbe stato scoperto, così come altre situazioni. In effetti se la Capri Servizi aveva bisogno di soldi non poteva prenderli dal porto turistico, avrebbe dovuto portare in Consiglio Comunale il disastro economico e farseli dare da quelle del Comune, invece era più facile prenderli dal porto turistico dove Luigi De Martino non era il basista della banda alla Totò bensì un leva importante. Sembrerebbe infatti che i movimenti di denaro dal porto turistico avvenivano con assegni circolari con il sistema che falsificando firme e quant’altro Luigi De Martino andava in banca e li faceva emettere per somme da capogiro e poi venivano versati sui conti della Capri Servizi per pagare cose che non si potevano dire al padrone della società ovvero il Comune. Un sistema questo che ha spostato centinaia di milioni di euro portando la Capri Servizi ed il porto turistico a commettere una serie di reati tra cui forse quello minore tra i tanti è il falso in bilancio. Ma non finisce qui. Davanti ad un sistema bancomat del porto turistico non si capisce bene come i soldi del porto turistico arrivavano anche all’Anacapri Servizi, che, mai avrebbe potuto avere alcun rapporto con il porto turistico. Insomma il porto turistico distribuiva soldi a destra e sinistra ed a quel punto visto che il sistema funzionava e bene, Luigi De Martino che seguiva la contabilità sia del porto turistico che della Capri Servizi inizia a prendere denaro anche per lui, sempre con lo stesso sistema, ormai un sistema collaudato. Alla fine le casse del porto turistico sono come le gambe della pu…na, si aprono all’uso quando si vuole e così appena 600mila euro diventano di suo appannaggio personale. Con l’inchiesta in corso dei Carabinieri, a quanto viene vociferato in ambienti del porto turistico proprio, sembrerebbe che Augusto Federico, quando era ormai troppo tardi e le casse erano state saccheggiate abbondantemente sarebbe andato su tutte le furie capendo cosa si era verificato e cosa si verificava sotto i suoi occhi senza che questi prima se ne fosse accorto. Da quel momento sembrerebbe che il sistema di far prendere altre strade ai soldi sarebbe stato fermato, ma, in effetti se ciò è vero questi immediatamente sarebbe dovuto andare in Procura o più vicino a Capri dai Carabinieri a denunciare il tutto, cosa che non è stata fatta. Nel consiglio di amministrazione della Porto Turistico di Capri Spa i nuovi componenti Raffaele Ruggiero, Rosa Abbate e Costanzo Porta, che sono a conoscenza delle indagini perchè hanno ricevuto una richiesta di documentazione fornita con particolare lentezza agli inquirenti, hanno ricevuto una proposta da parte di Luigi De Martino che vorrebbe restituire alla società comunale il maltolto per se in 18 anni in rate mensili da 3mila euro, proposta questa che gli amministratori della società portuale hanno rifiutato perchè irricevibile e che se fosse andata diversamente avrebbero consentito a colui che non è più il ragioniere nè del porto turistico nè della Capri Servizi e tantomeno dell’Anacapri Servizi, di evitare almeno in un processo penale la costituzione di parte civile di un ente pubblico. Da dire infine che la Capri Servizi, dove si è insediato un diverso consiglio di amministrazione, ha chiuso il bilancio del 2019, con forti perdite, non c’è più il bancomat del porto turistico.