OJ SOLUTION ED ALMA, ARRESTATI I VERTICI,
A CAPRI PER FARSI UN’IMMAGINE
prima, a marzo, Luigi Scavone con l’Alma e poi,
a dicembre Mario Burlò con la Oj Solution

Il 20 dicembre a Capri ci si è trovati con la notizia che il presidente di una delle squadre di calcio locali, Mario Burlò, è stato arrestato per rapporti con la criminalità organizzata. Così come a marzo scorso era stato arrestato Luigi Scavone che sosteneva un’altra squadra di calcio con la propria pubblicità. Entrambi gli imprenditori, che non pochi problemi hanno creato alle iniziative sportive isolane, operano nel settore del lavoro interinale.
Luigi Scavone era stato arrestato dalla Guardia di Finanza nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Napoli sulla maxi frode fiscale da oltre 70 milioni di euro che ha coinvolto il gruppo Alma e una decina di persone. Cessate le esigenze cautelari di Luigi Scavone questi è stato posto ai domiciliari. Mario Burlò è stato arrestato il 20 dicembre scorso nell’ambito dell’operazione Fenice, condotta dalla Dda contro la ‘ndrangheta. Mario Burlò, 46 anni, tra gli 8 arrestati nei giorni scorsi dalla Guardia di Finanza di Torino, è un imprenditore di Moncalieri e presidente di Oj Solution, un consorzio di imprese che opera nel settore della gestione esternalizzata delle risorse umane, è anche vicepresidente nazionale di Pmi Italia, un’associazione che riunisce 200mila piccoli e medi imprenditori italiani. Mario Burlò è molto conosciuto anche nell’ambiente sportivo, come sponsor di varie società, tra cui la Basket Torino e la Auxilium Torino fallita nei mesi scorsi, ed è stato per pochi mesi, il presidente di una squadra di calcio locale dimettendosi, dopo l’arresto, da presidente. L’imprenditore Mario Burlò, è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Quest’ultimo, con il sostegno garantitogli dai membri della cosca, secondo gli inquirenti avrebbe attuato un sistema di evasione fiscale attraverso la creazione di più società, formalmente non riconducibili allo stesso, tramite cui compiere indebite compensazioni iva ed ottenere in tal modo considerevoli profitti. Il sistema messo in campo avrebbe, sempre secondo l’accusa, permesso di accumulare indebite compensazioni per un valore superiore ai 16 milioni di euro. Sotto sequestro numerose proprietà dell’imprenditore, tra cui una villa in passato appartenuta ad Arturo Vidal, una decina di appartamenti nel resort Geovillage di Olbia, nonché alcuni ristoranti e bar del capoluogo torinese. Dell’arrestato il Gip di Torino, Giulio Corato, scrive che è pregiudicato anche se riabilitato ed è “in stretto contatto con un vertice dell’anima siciliana del sodalizio, e rapidamente apertosi ai nuovi soci calabresi…” e che appare “a oggi al centro di un’abnorme galassia di entità societarie a lui facenti capo e che appaiono scivolare con abilità estrema tra indagini giudiziarie, accertamenti amministrativi dell’Agenzia dell’entrate e segnalazioni di operazioni sospette, il tutto al fine di sottrarre all’Erario quanta più liquidità possibile”. Una “figura imprenditoriale” quella di Mario Burlò “al crocevia dei rapporti tra le due anime” dell’organizzazione ed egli stesso, scrive il giudice, a capo di un’associazione a delinquere finalizzata “al riciclaggio, a reati fiscali e al reimpiego di capitali di provenienza illecita”. Ovviamente entrambe le società delle squadre di calcio a Capri sono completamente estranee alla vicenda dei due arrestati che avevano interesse attraverso lo sport ad inserirsi a Capri per un ritorno d’immagine di cui avevano bisogno e per reperire prestigiosi clienti per il lavoro interinale.