ASSOCIAZIONE A DELINQUERE
notificata la richiesta del magistrato Catello Maresca e altri
di prorogare le indagini a carico del cerchio magico
L’ex sindaco ed ingegnere Gianni (all’anagrafe Giovanni) De Martino, l’architetto ed ex responsabile al Comune di Capri dell’edilizia privata e dell’urbanistica Massimo Stroscio, l’ex presidente della Capri Servizi Costanzo Cerrotta, il costruttore Biagio Gargiulo, gli ingegneri Giuseppe Aprea, Marco Aprea, Antonio Esposito, i geometri Antonio Di Martino e Sergio Federico, gli architetti Crescenzo Mariniello, Claudio Stabile e Pino (all’anagrafe Giuseppe) Gramegna sono stati raggiunti da una comunicazione giudiziaria dei Pubblici Ministeri Catello Maresca, Maria Carolina De Pasquale e Giulio Vanacore.
I Magistrati hanno indagato per un anno a carico di politici, tecnici e costruttori per una serie di reati che riguardano la pubblica amministrazione, tra cui l’abuso d’ufficio e il falso ideologico e l’associazione a delinquere.
Appena gli indagati sono stati raggiunti dalla comunicazione giudiziaria la voce di quest’atto forte, proprio l’associazione a delinquere, non sono riusciti a tenere le bocche cucite e l’atto dei Pubblici Ministeri è diventato una notizia. Una notizia che si rifà ad un articolo che lo scorso 27 aprile venne pubblicato sul giornale Il Fatto Quotidiano, a firma del giornalista Vincenzo Iurillo, in cui si parlava di associazione a delinquere a Capri: Edilizia. Il primo cittadino De Martino accusato di essere a capo di un sodalizio che facilita le licenze e aggira i vincoli
Capri, l’ inchiesta sul sindaco e la cricca del mattone
Placida al risveglio della bella stagione e pronta a tornare al voto il 26 maggio per eleggere il nuovo sindaco, Capri si affaccia al sole della primavera senza dare uno sguardo al barometro della giustizia che prevede tuoni e fulmini. Secondo quanto risulta al Fatto Quotidiano, i carabinieri della stazione di Capri e della compagnia di Sorrento, sotto il coordinamento della Procura di Napoli guidata da Giovanni Melillo, stanno indagando con l’ ipotesi di associazione a delinquere il sindaco di Capri, Giovanni De Martino. È ritenuto il capo di una congrega del mattone composta da ingegneri, architetti, studi professionali, manager pubblici e tecnici municipali, in grado di orientare a piacimento le
autorizzazioni edilizie grazie alle proprie infiltrazioni nei gangli dell’amministrazione. L’ indagine è in corso da più di un anno ed avrebbe trovato tracce dell’ esistenza di un sodalizio finalizzato a far ottenere più facilmente e in fretta le licenze per lavori non eseguibili, aggirando i vincoli ed eludendo i controlli. Il sindaco De Martino, ingegnere, è stato eletto nel 2014 con la lista civica “La Primavera” e ha tenuto per sé le deleghe all’ edilizia e all’ urbanistica. Ha ufficializzato che non si ricandiderà, come promesso sin dall’insediamento. Dagli anni 80 fino al 2001, ha diretto l’ ufficio tecnico comunale di Capri e poi fino al 2014 ha lavorato da libero professionista nello studio dell’ ingegnere Giuseppe Aprea, componente della commissione edilizia comunale presieduta dall’architetto Massimo Stroscio, fino all’ anno scorso responsabile municipale dell’ edilizia privata. Stroscio fu nominato dal sindaco De Martino, che lo ebbe alle sue dipendenze quando era a capo dell’ Utc di Capri. Nell’ agosto 2018 Stroscio è finito agli arresti domiciliari con l’ accusa di aver chiuso un occhio sul mancato ripristino dello stato dei luoghi dopo l’ ampliamento abusivo di una villetta che si trova a metà tra la piazzetta e la zona alta di Capri, di proprietà del manager di un grosso marchio dell’ abbigliamento. Da allora è sospeso dal servizio. L’ intreccio di interessi che legano a doppio filo De Martino, Aprea e Stroscio sarebbe il nucleo della cricca di cui fanno parte una decina di persone, tra cui Costanzo Cerrotta, amministratore della municipalizzata Capri Servizi srl, che secondo gli investigatori sarebbe una sorta di “concretizzatore” del piano criminoso. Si indaga intorno ai lavori di quattro immobili (tra i quali la storica Villa Settanni, proprio di fronte ai Faraglioni, direttore dei lavori Aprea, collaudatore sismico De Martino), e di un albergo. Il malloppo di carte è ora al vaglio dei pm Catello Maresca, Giulio Vanacore e Maria Carolina De Pasquale, un pool che unisce magistrati delle sezioni ambiente e pubblica amministrazione. Alla loro attenzione ci sono anche gli episodi coi quali si è tentato di delegittimare i carabinieri e la Soprintendenza, bombardati di esposti, e un giornalista locale, Felice Spinella, che ha denunciato minacce dopo aver scritto articoli sgraditi. Perché intorno al mattone qui gira tutto. È il comparto immobiliare, e non il turismo, il fulcro dell’ economia caprese. Dà lavoro tutto l’ anno, anche quando fa freddo e gli alberghi chiudono, e muove cifre da capogiro: le case possono valere oltre 15 mila euro al metro quadro. E dove c’ è lavoro per professionisti e studi tecnici, ricordano gli investigatori, ci sono anche i pacchetti di voti dei loro dipendenti e collaboratori. E il cerchio si chiude.
Quindi, tutta la vicenda parte dal sequestro di Villa Faraglioni operato dai Carabinieri della Stazione di Capri di concerto con la Magistratura inquirente e la Soprintendenza che aveva partecipato a far saltare fuori una serie di presunte irregolarità ed illegalità, e così su altri lavori che avrebbero interessato anche un albergo. E’ la prima volta che nella storia di Capri si parla di un’ipotesi di reato così grave come l’associazione a delinquere e per giunta interessa un ex sindaco, tecnici comunali, e un bel gruppo tra ingegnieri, architetti e geometri e come ciliegina sulla torta, un costruttore, e Costanzo Cerrotta, colui che ormai sembra delinearsi come il deus ex machina di tante operazioni giudicate spregiudicate, ed è un complimento.