La seduta del Consiglio Comunale di mercoledì scorso ha dimostrato quanto sia complesso ed articolato amministrare il Comune, ed ha permesso di riconoscere le qualità umane e politiche dell’amministrazione comunale guidata da Marino Lembo. Nel pieno rispetto della legge vigente, ma con una scelta coraggiosa e senza precedenti, infatti, il sindaco ha proposto di dichiarare l’interesse pubblico, concreto ed attuale alla conservazione (e quindi alla non demolizione) di un immobile abusivo, da destinare ad edilizia residenziale sociale, cioè a far fronte all’emergenza abitativa di cittadini in possesso di determinati requisiti, ai quali sarà così assicurato il diritto ad abitare in una casa dignitosa. Il provvedimento si riferisce ad un immobile di via Truglio, riconosciuto come abusivo nel lontano 1996 e sin da allora acquisito al patrimonio comunale, rimanendo occupato dai cittadini autori dell’abuso edilizio. Benché l’immobile fosse l’unico di proprietà della famiglia che vi risiede, e nonostante le disagiate condizioni di quest’ultima, l’iter giudiziario era proseguito, tanto che per il prossimo 8 ottobre era già stata fissata l’esecuzione della sentenza di demolizione. Della complessa e delicata faccenda il sindaco si era tempestivamente fatto carico, affidandone la trattazione al consigliere delegato all’urbanistica, Enrico Romano. Quest’ultimo, coniugando le proprie cognizioni giuridiche alla sua ben nota sensibilità sociale, ha fatto rilevare in consiglio comunale che “la vicenda della demolizione dell’immobile in questione e della procedura di abbattimento in corso da parte della Procura, unitamente alla condizione del nucleo familiare caprese coinvolto, evidenzia il fallimento di un sistema che non riesce, purtroppo, a coniugare la tutela del territorio con il diritto all’abitazione da parte dei cittadini. Fino agli anni ‘70 del secolo scorso queste due tutele (territorio e abitazione) hanno convissuto con pari dignità, ma, da un certo punto in poi, si è rotto questo equilibrio poiché la tutela del territorio ha sopraffatto il diritto di abitazione dei Capresi”, affermando anche che “percepiamo più facilmente l’ingiustizia di altre cose (inefficienza dell’ospedale, sanità, trasporti), ma percepiamo meno l’ingiustizia del blocco conservativo del Piano Paesistico di Capri. Infatti, non è accettabile un Piano Paesistico che, vietando un qualsiasi aumento di volume, non tenga in alcun minimo conto l’esistenza e la quotidianità di circa 15.000 abitanti che vivono e risiedono sul territorio”. Pertanto, conformemente a quanto previsto dalla Legge Regionale 5/2013 (approvata sotto la Presidenza dell’ex Governatore Stefano Caldoro), il Comune di Capri si è avvalso della possibilità di destinare gli immobili abusivi acquisiti al patrimonio comunale a finalità di pubblico interesse mediante locazione o dismissione con titolo di preferenza a favore di coloro che, al tempo dell’acquisizione, occupavano il cespite). Il sindaco Marino Lembo ha a sua volta evidenziato come i dati, per quanto riguarda la questione abitativa, siano estremamente drammatici, anche per i prezzi degli affitti, che non sono abbordabili da parte del cittadino medio, sottolineando che la delibera adottata svolgerà anche la funzione di delibera pilota, nel senso che l’interesse è quello di acquisire degli immobili per una destinazione ad uso abitativo rivolta a famiglie in difficoltà, che non possono trovare altre alternative, e sarebbero probabilmente costrette ad abitare fuori Capri.
Il sindaco ed il consigliere Enrico Romano hanno, nell’occasione, assunto l’impegno all’approvazione in tempi brevissimi delle linee guida per il Piano Urbanistico Comunale, nonché all’avvio di un confronto (anche in sede ministeriale) per una modifica del piano paesistico, per evitare il ripetersi di situazioni come questa. “Sono decorsi circa venti anni dall’adozione del Piano Paesistico di Capri – ha dichiarato Enrico Romano – ed è oggi necessario unire le forze delle nostre Comunità, di Capri ed Anacapri, per mettere in discussione la disciplina del Piano Paesistico a venti anni dalla sua adozione, in modo da ridare pari dignità anche al diritto di abitazione. Tutele, queste, entrambe di pari valore costituzionale e primario, ma sbilanciate a favore dalla prima negli ultimi decenni. Abbiamo il dovere di sollevare il problema in sede governativa e ministeriale ma anche in sede regionale per rappresentare le esigenze del territorio e dei nostri cittadini. Ben vengano anche i Comitati civici che stanno nascendo sull’argomento in quanto contribuiscono a dare cosciente consapevolezza nell’opinione pubblica del problema e possono dare forza anche alle azioni dei Comuni isolani in sede politica e legislativa sovracomunale”. Come primo passo, con una separata delibera di giunta municipale è stata avviata un’attività di ricognizione complessiva della situazione abitativa nel comune di Capri, in ragione dei risvolti che l’attività sanzionatoria di demolizione comporta anche in campo socio assistenziale. La delibera di Consiglio Comunale è stata approvata all’unanimità e resa immediatamente esecutiva a dimostrazione del gran lavoro che ha fatto l’amministrazione comunale dei Capresi Uniti.