Subito dopo l’insediamento dell’amministrazione comunale dei Capresi Uniti con il sindaco Marino Lembo, questi ha bloccato i lavori che erano in corso alle spalle del centro congressi e dove la Primavera aveva dato il via alla costruzione delle opere per far sorgere un parco giochi che avrebbe fatto dimenticare il precedente. La Primavera aveva scelto tra diverse proposte progettuali quella presenta dal tris di tecnici geometra Salvatore Salvia, geometra Sergio Federico ed architetto Crescenzo Mariniello. Dopo la scelta del progetto da realizzare l’ufficio lavori pubblici e la commisisone edilizia ambientale hanno attestato la regolarità delle opere e la confromità delle stesse alle leggi, che, sono precise e non lasciano dubbi di interpretazione, quindi, chi conosce la materia a quel progetto non doveva dare il via libera. E’ stata espletata la procedura di appalto ed i lavori sono stati vinti dalla Vivai Barretta Garden di Melito. Un appalto che è stato assegnato per euro 237mila circa, con un ribasso del 27,71%, ma, che per essere espletato, per carenza di requisiti, ha richiesto che la ditta vincitrice si avvalesse di un’altra impresa, ovvero il Consorzio Stabile Real Europe Group. Una necessità indispensabile della Vivai Barretta Garden Srl di Melito, in quanto non aveva la qualificazione per eseguire quel tipo di opere. Iniziati i lavori in epoca primaverina, ad un certo punto l’Anac, l’Autorità Nazionale Anti Corruzione è intervenuta contestando alle due imprese ed al responsabile del procedimento, il geometra Vincenzo Matassa, deus ex machina dei lavori pubblici a Capri, che la Vivai Barretta Garden Srl di Melito non poteva eseguire quei lavori senza avvalersi fin dall’inizio della necessaria collaborazione del Consorzio Stabile Real Europe Group, in quanto la ditta di Melito stava eseguendo tipi di lavori che non era abilitata a fare. La direzione lavori, ovvero l’architetto Crescenzo Mariniello, sosteneva invece che i lavori potevano essere svolti dalla ditta vincitrice dell’appalto sotto il controllo della direzione lavori, in quanto non rivestivano particolare complessità, cosa questa contestata dall’Anac. I lavori del parco giochi sono stati utilizzati dalla Primavera, confluita in Capri Vera, a sostegno della campagna elettorale che, però, li ha visti sconfitti. Subito dopo le elezioni la nuova amministrazione si è resa conto della necessità se non dell’indispensabilità assoluta di interrompere quei lavori con la motivazione della pausa estiva per quelli rumorosi ed in pieno centro. Ma in questo frangente sono iniziate le indagini dell’autorità giudiziaria a seguito di denunce circostanziate.
Il vero problema che preoccupa l’amministrazione dei Capresi Uniti è quello del risultato finale, perché c’è la concreta possibilità di completare i lavori, spendendo una somma tra 320 mila e 430 mila euro, e ritrovarsi con un’opera inutilizzabile perché non in regola con le leggi, in particolare quelle per la sicurezza dei bambini. Il fatto è che per realizzare un parco giochi pubblico, non basta mettere un’altalena, uno scivolo e un dondolo su un terrazzo, bisogna rispettare in primo luogo le norme di legge che riguardano la sicurezza per i bambini e gli accompagnatori, e poi le disposizioni generali per le opere pubbliche come la disponibilità di servizi igienici e l’accessibilità per disabili, che, i progettisti volevano garantire non rispettando la normativa di legge, ovvero con rampe inclinate senza prevedere un elevatore. Un elevatore indispensabile perchè il dislivello tra l’ingresso al parco e l’area giochi è maggiore di quello massimo previsto dalla legge per le rampe inclinate. La mancanza dell’elevatore meccanico oltre ad essere contraria alla legge avrebbe costretto le mamme con i passeggini e i portatori di handicap a lunghi percorsi per salire dalla pubblica strada all’area del parchetto.
Ma oltre questo, cosa altro non funziona nei lavori del nuovo “parchetto”? Il principale difetto è che l’area che dovrebbe accogliere l’opera è troppo piccola e male disposta per fare un parco giochi degno di questo nome, in effetti il parchetto che si voleva realizzare sembrava essere più fumo negli occhi dei cittadini, piuttosto di un’opera seria destinata ai bambini. Quasi, da meritarsi il nome di “par-ghetto”. Tra l’altro, e, non è cosa di poco conto, a causa delle piccole dimensioni dell’area di progetto non è possibile mantenere le distanze di sicurezza per i giochi e per il libero movimento di bambini e genitori, sempre per la piccolezza degli spazi non è possibile realizzare i necessari servizi igienici per adulti e ragazzi e quelli destinati all’igiene dei bambini più piccoli, costringendo l’utilizzo di altri servizi igienici che sono quelli pubblici e di cui usufruiscono alla base del centro congressi i turisti. Sembra quasi che nessuno abbia riflettuto di un altro problema, ovvero dal fatto che l’area destinata al gioco nel progetto è circondata da scale e finestre degli edifici vicini e degli uffici comunali, che costituiscono un pericolo per i bambini che giocando potrebbero finirvi dentro e ferirsi. Questi aspetti del progetto sono molto preoccupanti perché comporterebbero l’impossibilità di rilasciare l’agibilità all’opera per contrasto con le disposizioni sulla sicurezza dei bambini e sull’accessibilità per cui, oltre a non avere nessun parco giochi, si concretizzerebbe la possibilità di un danno erariale a carico di amministratori e tecnici comunali, che tra l’altro già hanno non pochi problemi. Ma non è tutto perché l’opera in costruzione danneggia la vicina proprietà comunale e pregiudica l’utilizzo e lo sviluppo dell’intero complesso dell’ex-albergo Internazionale.
La funzionalità dell’ufficio anagrafe sarebbe doppiamente compromessa dalle nuove opere. Infatti, le rampe inclinate che dovrebbero collegare l’ingresso dalla strada all’area giochi si posizionano davanti alle finestre dei locali dell’ufficio anagrafe che così resterebbero “ingabbiati” nelle nuove opere, contro ogni norma di sicurezza dei pubblici uffici, e sarebbero privati di luce, quindi in contrasto sulle leggi del lavoro. Inoltre una parte dell’area giochi si collocherebbe sulla copertura dell’ufficio anagrafe e ciò, inevitabilmente, produrrebbe rumori e ulteriore danno al lavoro dei dipendenti comunali. Ma, quello che è ancor più sorprendente è che buona parte dell’area che sarebbe occupata dal parco giochi è stata data in concessione dal comune all’associazione culturale Achille Ciccaglione con la delibera di Consiglio Comunale n.80 del 2011, per un periodo di dieci anni, per svolgere iniziative culturali nell’ambito del servizio comunale denominato “Centro Documentale dell’Isola di Capri – Istituto Culturale dell’Isola di Capri”. Non si può comprendere come sia stato possibile approvare un progetto che andava ad occupare un’area già data in concessione per svolgervi le attività di un istituto che viene riconosciuto proprio dal comune: “strategico per le attività culturali del paese”, e ve ne è traccia nella deliberazione di approvazione della concessione. La realizzazione del parco giochi così come progettato, renderebbe inoltre impossibile lo sviluppo della sala principale del centro congressi, in quanto occuperebbe gli spazi che potrebbero essere destinati ai locali necessari per utilizzare la sala anche per rappresentazioni teatrali. E’ chiaro che, di fronte al rischio di realizzare un’opera che non rispetta i requisiti di sicurezza per i bambini e risulta priva delle dotazioni igieniche minime, che non è conforme alle disposizioni sull’accessibilità delle opere pubbliche, che fa venire meno la funzionalità e la sicurezza di uffici comunali, che occupa un’area già affidata a un ente per attività culturali ritenute strategiche per il comune, è doveroso da parte dell’amministrazione comunale, che tra l’altro non vuole fare contro legge alcunchè, effettuare un approfondito esame della situazione per cercare delle soluzioni adeguate, meglio, un’altra area adatta a realizzare un vero parco giochi per bambini e non un labirinto di rampe. E infatti l’amministrazione sta già predisponendo un progetto organico per realizzare per i bambini un parco giochi sicuro e rispettoso delle leggi, salvaguardando gli uffici comunali, rispettando gli impegni assunti dal comune con l’associazione Achille Ciccaglione, e prevedendo anche l’ampliamento della sala del centro congressi per renderla idonea alle attività teatrali. Quello fermato dall’attuale amministrazione era tutto tranne che un parco giochi e Capri non ha bisogno di un “par-ghetto” ma di un parchetto dove far giocare i bimbi in sicurezza, possibilmente sull’erba naturale e con i giusti spazi.