Confondere è quanto di meglio si possa fare quando si commettono errori e non si vuole avere l’umiltà di ammetterli. La Primavera in merito ai cosiddetti videopoker è naufragata infelicemente dimostrando tutta la sua ignoranza e la saccenza. Veniamo ai fatti. Dopo tanti rinvii in Consiglio Comunale la Primavera decise di portare un’ora prima in commissione statuto e regolamenti per debellare i videopoker dal territorio comunale. In commissione venne spiegato loro che per fare una cosa corretta ed inattaccabile era necessario fare un’audizione degli operatori dei servizi sociali, della Parrocchia e anche delle categorie, i gestori, dei videopoker. In commissione la Primavera non volle ascoltare l’opposizione di Avanti Capri, Salvatore Ciuccio e Paola Mazzina, alle cui richieste venne fatto capire che non interessavano le proposte in quanto in Consiglio Comunale la Primavera aveva la maggioranza e quindi il nuovo regolamento per debellare i videopoker sarebbe stato approvato. In Coniglio Comunale, in sede di votazione, Avanti Capri, fece notare all’amministrazione comunale della Primavera che non poteva votare il regolamento seppur ne condivideva lo scopo, e chiedendo un suo rinvio affinchè fosse un provvedimento blindato, temendo che invece ci sarebbero stati riscorsi che lo avrebbero bocciato. La Primavera dimostrando ignoranza nel non conoscere neanche lo Statuto comunale, che è uno strumento fondamentale che chiunque siede nel Consiglio Comunale dovrebbe conoscere, votò con una maggioranza risicata. All’approvazione del regolamento in Consiglio Comunale la Primavera gioì perchè era stato approvato un regolamento che seppur era condiviso da Avanti Capri era passato con il loro voto contrario. Alla pubblicazione della delibera di Consiglio Comunale all’albo pretorio on line come per legge, le parti interessate, ovvero i gestori ove vi erano a Capri i videopoker fecero ricorso al Tar in quanto in base allo Statuto, era stata sbagliata la votazione dando ragione ai ricorrenti. Se i primaverini avessero conosciuto lo Statuto comunale non avrebbero si sarebbero costituiti al Tar ed avrebbero quindi amesso l’errore per ignoranza. Invece, per presunzione e per non ammettere spendendo somme rilevanti si sono costituiti al Tar che gli ha dato torto proprio per quella norma di Statuto. Ma l’ignoranza come si suol dire non ha limiti e la Primavera, spendendo altri soldi dalle casse comunali, ha fatto anche ricorso alla sentenza del Tar, ricorrendo al Consiglio di Stato che per lo stesso motivo gli ha dato torno. Nelle motivazioni che hanno visto soccombere la Primavera al Tar vi è anche scritto che il regolamento approvato dalla Primavera in Conasiglio Comunale era carente tra l’altro di istruttoria, quindi se fosse stata ascoltata l’opposizione quest’ennesimo motivo di bocciatura sarebbe stato superato. Dopo aver speso tra avvocati e spese legali decine di migliaia di euro dalle casse comunali la Primavera non vuole ammettere la sconfitta ed armarsi dell’umiltà propria di chi prendendendo mazzate da tutte le parti ammette di essere ignorante in materia e sembrerebbe che ora si vorrebbe addirittura indire un referendum per debellare i videopoker da Capri, cosa questa che se i presuntuosi della Primavera avessero ascoltato Avanti Capri, prima in commissione e poi in Consiglio Comunale si sarebbero ritrovati con il regolamento approvato ed oggi sul territorio comunale non vi sarebbero più i videopoker. L’umiltà e la conoscenza delle norme basiliari non è da tutti ma certamente non è della Primavera, che, non pensa neanche che un referendum costa decine di migliaia di euro alle casse comunali quando sarebbe bastato poco, solo ascoltare, per evitare tutto ciò.