Quando vi è un capitolato d’appalto il vincitore deve rispettarlo perchè se usa materiali scadenti rispetto a quelli indicati può essere accusato di turbativa d’asta e chi certifica in sede di collaudo che i materiali utilizzati sono corrispondenti a quelli del capitolato di appalto e ciò non risponde al vero rischia di essere accusato di falsità ideologica e concorso in turbativa d’asta. Veniamo ai fatti. Il Comune di Capri ha appaltato le luminarie natalizie per gli anni 2017, 2018 e 2019 a seguito di un progetto affidato all’architetto Guido Coluccio di Sorrento che è costato alle casse pubbliche circa 15mila euro. Il bando di gara prevedeva le luminarie natalizie complete per tre anni, ad una base d’asta di euro 410mila oltre iva ed oneri, a cui hanno partecipato tre aziende, certamente esperte del settore ed è risultata la Luminarie De Filippo Srl di Mercato San Severino, che ha offerto 237mila euro, con un forte ribasso del 44%. Oggetto dell’appalto era il servizio di noleggio, installazione, manutenzione, montaggio e smontaggio delle luminarie natalizie, per gli anni 2017-2018-2019 e l’appalto prevedeva per ogni luogo una specifica illuminazione, ad esempio tra la piazzetta e quella della funicolare, Armando Diaz, ci sarebbe dovuto essere un albero natalizio di 18 metri alto, mentre nella realtà lo scorso anno ne è stato installato una di 16 metri, così come era previsto un cielo stellato sulle cornici dei fabbricati della piazzetta che doveva avere passo 10 ed invece ogni luminaria è stata posta a passo 25, ovvero ogni filo di luci doveva essere contiguo all’altro ogni dieci centimetri. Le cornici delle finestre del Comune dovevano avere lampade B22 ed invece sono state utilizzate le E14, tra i due tipi di lampade vi è una differenza di prezzo di oltre 1euro, il tutto per il primo anno dell’appalto, il 2017. Le indagini a seguito di un’articolo del giornale Nuova Capri su delega della Procura della Repubblica si mossero dopo che avvenne lo smontaggio delle luminarie, mentre se dovesse oggi essere nominato un perito tecnico che stabilisca se è stato rispettato o meno il capitolato di appalto, con tutto che l’architetto Guido Coluccio di Sorrento ha messo per iscritto che tutto è stato collaudato e quindi rispondente allo stesso, giungerebbero al Comune di Capri nuove e ben più serie grane giudiziarie. Da qui il ribasso del 44% che si giustifica facilmente utilizzando materiali di qualità inferiore e che corrisponde ad oltre 100mila euro.