IL SINDACO NON SI COSTITUISCE PARTE CIVILE CONTRO STROSCIO E TECNICI ACCUSATI DI FALSO
Che il sindaco di Capri sia coinvolto nell’edilizia molto più di quanto si poteva pensare è ormai una certezza, si potrebbe dire una certezza giudiziaria. Intorno a lui gira un cerchio magico della Primavera che dal 2014 con l’amministrazione guidata dal primo cittadino Gianni De Martino, ha potuto sguazzare come voleva e molti di quei tecnici mentori della lista che gridava Capri è anche mia e tanti slogan che oggi sono ormai diventati ridicoli e fanno tanto sorridere, sono stati beccati dall’autorità giudizia con le dita nella marmellata.
Ai primi di novembre la Procura della Repubblica di Napoli ha bussato alle porte del Comune di Capri, notificandogli l’avviso a costituirsi come parte lesa nell’avviso di conclusioni delle indagini a carico della proprietà di un appartamento in via Dentecala dove il tecnico primaverino Sergio Federico ha utilizzato la tecnica della moltiplicazione dei pesci pur non vestendo il saio, ma armato di squadretta e compasso, aumentando i metri quadrati, rischia di andare a giudizio con quasi tutta la commissione edilizia e con il tecnico preferito dal primo cittadino, l’architetto Massimo Stroscio. A distanza di un paio di mesi da quegli avvisi di conclusioni delle indagini il primo cittadino non ha provveduto a riunire la giunta comunale per nominare un avvocato per la costituzione di parte civile, come invece fatto velocemente in un altro caso, ovvero nel 2014 quando l’architetto Mario Cacciapuoti, è stato coinvolto in affari giudiziari. In quest’ultimo caso la celerità della costituzione di parte civile venne dettata, a quanto riferivano ambienti della Primavera dal fatto che l’amministrazione comunale voleva prendere le giuste distanze da chi era coinvolto in problemi giudiziari e dette subito mandato all’avvocato Claudio Botti. Ora davanti alla posizione dell’architetto Massimo Stroscio, del geometra Sergio Federico, accusato di falso ideologico in relazione alla presentazione della pratica di condono a Dentecala, che questi ha firmato, conoscendo bene che la reale consistenza della pratica di condono originaria era inferiore a quella ritoccata ad arte dal fratello del più potente Augusto, presidente della Porto Turistico, una società bancomat della Primavera. In questo procedimento penale oltre l’architetto Massimo Stroscio, il geometra Sergio Federico, potrebbero sedere sul banco degli imputati anche i tecnici Claudio Oscar Stabile, Livio Carlo Talamona, Maria Lucia De Angelis, Antonio Di Martino e Costantino Cerrotta componenti della commissione edilizia che secondo il Pubblico Ministero Monica Campese della Procura della Repubblica di Napoli avrebbero omesso i dovuti controlli, fino ad esprimere parere favorevole alla richiesta di condono ed avrebbero intenzionalmente procurato al proprietario di quell’immobile, un ingiusto vantaggio patrimoniale di rilevante entità consistente nella realizzazione di opere e nell’aumento del valore dell’immobile pari a circa 460mila euro. Il 21 gennaio prossimo si terrà l’udienza preliminare dove verranno vagliate tutte le posizioni all’11° Ufficio della Sezione del Giudice per le Indagini Preliminari, Eliana Franco, ma sembra ormai certa la non costituzione di parte civile del Comune di Capri. Nei corridoi del Municipio si vocifera che questa costituzione di parte civile, come d’altronde le difese dell’operato da parte del primo cittadino dell’architetto Massimo Stroscio, potrebbero essere dettate da una vera e propria compromissione di Gianni De Martino che avrebbe messo le mani nell’edilizia a tal punto di risultatare il collaudatore, cosa questa che non poteva fare, di opere finite nell’occhio del ciclone della magistratura da cui sono emersi falsi ed abusi.