Questa mi mancava e se qualcuno mi dice che non mi sono fatto mancare mai nulla gli devo dare ragione.
Grazie ad un fonte riservata sono venuto a conoscenza che ambienti politico affaristici, che considero grandi quanto un nano, senza offendere i nani, davanti al mio continuare a scrivere, portare avanti autonomamente inchieste giudiziarie, collaborare ad indagini quando viene richiesto, amplificare notizie giudiziarie che riguardano non solo atti e persone comuni, ma anche politici, colletti bianchi, corruzioni, probabili associazioni a delinquere e quant’altro, che hanno deciso di prendere provvedimenti.
Quali possono essere i provvedimenti da prendere nei miei confronti? Quali possono essere i provvedimenti da prendere nei confronti di chi quando ventisette anni fa ha iniziato a fare questo lavoro gli è stato insegnato che uccide più la penna che la spada e la penna va utilizzata per contirbuire anche con la critica a migliorare le cose e non a vendicarsi?
Sono l’unico giornalista locale specializzato in inchieste giornalistiche, in questo lungo percorso ho realizzato circa 150 inchieste e molte delle quali sono state oggetto di indagini, ho scritto circa 6mila articoli senza considerare quelli di routine. Com’è possibile che c’è chi vuole prendere provvedimenti nei miei riguardi quando negli anni passati veri cammorristi certificati dalla fedina penale che si stavano o si erano introdotti nella tranquilla Capri e sono stati toccati nei loro interessi sporchi non hanno mai preso mano al coltello od alla pistola? Certamente in più occasioni in passato ho temuto anche per la mia vita. Sarà per fortuna, sarà perchè è sempre sconveniente ed implica reazioni dello Stato, attraverso le forze dell’ordine e la magistratura, ma mi è andata sempre bene.
E’ chiaro che quando scrivo mettendo in luce interessi sporchi, connessioni tra personaggi pubblici e colletti bianchi, tra imprenditori e potere politico, rischio, ma è un rischio che oltre a farmi prendere un milione di precauzioni quando devo scendere a Napoli, cosa che faccio si o no una volta l’anno, è limitato, anche, perchè fare qualcosa di fisico su un territorio come Capri non passerebbe inosservato, anzi, in un baleno si verrebbe assicurati alla giustizia.
Sono giorni che mi pongo la domanda di cosa significhi prendere provvedimenti nei miei confronti, e certamente la mia fonte riservata, confidenziale ha il merito di non avermi fatto dormire per qualche notte, di aver dovuto intensificare la sorveglianza degli uffici, casa e quant’altro, di mettere un muro tra me e chiunque non amico intimo volesse parlarmi, dirmi qualcosa, chiedermi. Normali precauzioni che da qualche anno avevo messo in soffitta.
C’è anche chi passa il suo tempo a creare dossier, una sorta di spionaggio trasversale che non eseguito da forze dell’ordine ed o da apparati dello Stato è una cosa illegale cercando di mettere insieme quante più notizie è possibile, nella speranza di trovare qualcosa per riuscire a mettere ko chi si ritiene troppo pericoloso per i propri affari, ma mi spiace per loro, nani armati di bilancia e compasso, sempre senza offendere i nani, ma poche parole a buon intenditore, siete stati scoperti, mani in alto!
Se vado a cena in un ristorante conservo il conto perchè c’è sempre chi pensa che io sia perennemente ospite, come se compro un nuovo telefonino faccio la stessa cosa, e così via, l’unica cosa che non conservo è quando raramente mi fermo in un bar per un caffè o una fugace colazione. Se devo incontrare una persona che non sia un mio amico non faccio mai l’incontro se non so prima chi mi trovo davanti e non vado mai da solo. Chi vuole essere libero di scrivere e fare inchieste giornalistiche purtroppo deve vivere così, almeno in un posto come Capri e se non è sempre bello, anzi, bisogna vivere così. Chiaramente questa è una scelta personale.
Negli ultimi due anni mi sto occupando fortemente dell’intreccio tra politica, affari, corruzione, coletti bianchi e quant’altro, cosa questa che mi sta esponendo a forti attacchi da parte del potere politico, che nel cosiddetto gioco delle parti sono da ritenenersi normali, fisiologici come si suol dire. Tornando alle notti insonni, che fortunatamente sono terminate, la mia fonte riservata, confidenziale, mi ha riferito che per far chiudere il giornale l’unico sistema possibile per questa gentaglia a cui ho rotto le uova nel paniere ed anche il paniere, è riuscire a mettermi fuori gioco, con un sistema che non posso pubblicamente ancora dire.
Quindi i lettori, i miei lettori che non sono pochi per fortuna e che da anni mi leggono e seguono la mia attività giornalistica, da oggi sanno che se dovessero essere trovati nel cassetto della mia scrivania in redazione 100, 200mila euro, li hanno messi coloro che vogliono eliminarli, come, se dovessero essere trovati nel cassetto della mia scrivania in redazione 100, 200 grammi di cocaina, li hanno messi coloro che vogliono eliminarli.
Certo che il problema sarebbe serio, perchè se domattina una bella telefonata anonima alle forze dell’ordine dice che nel cassetto della mia scrivania ci sono e li trovano, grosse somme di soldi o di droga, non potrebbero far altro, se non ne dimostrerò nell’immediato chi le ha messe, di assicurarmi alla giustizia. Giustamente fanno il loro lavoro che io rispetto, ma certamente a questo punto ne sono a conoscenza, l’obiettivo è di eliminarmi, di zittirmi, per poter fare o forse continuare, i porci comodi loro.
Speriamo che la mia proverbiale fortuna non mi abbandoni e che quanto prima la giustizia, quella implacabile assicuri alle patrie galere queste gentaglia, casomai evitando di imprigionare chi troppo piccolo a tal punto che potrebbe passare sotto la porta o tra le sbarre.
Felice Spinella