Da tempo vi era il dubbio che i proventi dei biglietti sparissero, venivano “staccati” sugli autobus ai turisti ed invece di finire nelle casse dell’Atc, prendevano altre strade per poi riempire le tasche degli autisti infedeli. L’Atc davanti al dubbio ha provveduto ad affidarsi ad un’agenzia di investigazioni che ha messo in luce il misfatto, documentando che due dipendenti, un autista e uno tra quelli che si occupavano del movimento passeggeri, rinforzavano lo stipendio rubando alle casse dell’azienda di trasporto. I due, entrambi di terraferma, cautelativamente sono stati sospesi e sono in corso accertamenti che riguarderebbero il coinvolgimento in questa vicenda di altri dipendenti.