La tenda di Capri Watch non ha pace. Dopo tutta la bagarra sfociata in azioni giudiziarie con la vandalizzazione della tenda ad opera dell’ex responsabile dell’ufficio tecnico di edilizia privata ed urbanistica, l’architetto Massimo Stroscio, che resta una delle pagine più indecorose della storia della Primavera a Capri, e, dove, per ormai ovvi motivi il primo cittadino e la sua amministrazione non sanzionarono gli autori del vile atto neanche verbalmente, l’azienda internazionale ha presentato tempo fa la richiesta per una nuova tenda del punto vendita di via Camerelle. Tornando a quanto accadde il 26 settembre dello scorso anno, alle ore 8,20 del mattino proprio per agire indisturbati, si verificò che il capo dell’ufficio tecnico di edilizia privata, competente in materia, l’architetto Massimo Stroscio, con al seguito quattro operai, tre interni del Comune e uno esterno, si recò, senza l’assistenza della Polizia Municipale, come invece doveva avvenire, in via Camerelle, armato di taglierini e scale, per rimuovere la tenda che non era (eppure il grigio sembra un colore tenue ndr) secondo questi di colore tenuo e non chiassoso, come prevede il regolamento comunale, in vigore da diversi anni. Quindi ci si aspettava che gli operai comunali, i quali eseguono ordini, avrebbero avuto la disposizione, visto che avevano anche giraviti e pinze, di svitare quattro viti e rimuovere la tenda stessa oppure di chiuderla, visto che era già chiusa, e sigillarla. Invece, non andò così, non venne fatta la cosa più facile, bensì su ordine dell’architetto Massimo Stroscio, gli operai comunali con il taglierino vandalizzarono la tenda lasciando solo lo scheletro e gettandola nei rifiuti. Nella storia del Comune di Capri non vi è un precedente e sembra averci pensato l’architetto Masismo Stroscio ad inserire nella casistica questo vergognoso comportamento. Ad onor del vero per quanto si venne a conoscenza l’operaio esterno si rifiutò di tagliare la tenda visto che tra l’altro era più semplice e non si apportavano danni, svitare quattro viti e rimuoverla. Gli operai comunali quella mattina eseguirono la disposizione dell’architetto staccando prima i fili elettrici che ne consentono l’apertura e chiusura e poi con il taglierino, la tagliano a pezzi per poi gettarla nei rifiuti, dimenticando però che l’effige posta sulla tenda era stata realizzata con tecniche particolari impreziosita con il logo del brand in argento. Tornando alla nuova tenda e cercando di dimenticare la persecuzione a cui è stato posto il titolare del brand Capri Watch, l’imprenditore caprese Silvio Staiano, dal Comune di Capri, registrando che nel giungere in commissione del paesaggio la richiesta per la nuova tenda e dopo una lunga discussione venne stabilito di effettuare un sopralluogo in via Camerelle, delegando l’ex sindaco Ciro Lembo, il geometra Sergio Federico e l’architetto Claudio Stabile, che analizzarono secondo il loro personale parere se quella tenda rispettava o meno il regolamento, ovvero avere colori tenui e non chiassosi. In occasione del sopralluogo i due tecnici dell’enturage della Primavera vennero invitati dall’ex sindaco Ciro Lembo, nominato in commissione del paesaggio dall’opposizione di Avanti Capri, a percorrere tutta la strada sia verso la piazza che verso Tragara girando per via Fuorlovado e via Le Botteghe.
Questa passeggiata lunga fece riscontrare che se la tenda di Capri Watch non era rispettosa del regolamento comunale, certamente ancor più non lo erano tante altre tende per le quali i titolari degli esercizi non avevano neanche presentato istanza tenendente all’autorizzazione al Comune, ovvero erano abusive. Tornati in commissione del paesaggio i tre del sopralluogo riferirono della tende Capri Watch e fecero notare che tanti altri casi erano in condizioni peggiori e decisero quindi all’unanimità di scrivere al primo cittadino rappresentandogli la situazione generale e facendo notare che certamente il regolamento per le tende in vigore non è chiaro e quindi è complicata la sua attuazione. Il primo cittadino, quasi a confermare la sua naturale ostilità al titolare del brand Capri Watch si è rizelato per questa richiesta ed ha ripreso la commissione indicandogli di limitarsi a valutare quello che era sottoposto alla commissione stessa e quindi chiedendo loro, quasi di infischiarsene delle altre situazioni di illegittimità diffusa. La commissione locale del paesaggio ha quindi dovuto riscontrare che il consiglio di modificare il regolamento stabilendo regole chiare e tendenti soprattutto a rispettare l’estetica non è stato recepito e l’ex sindaco Ciro Lembo ha quindi deciso di dissociarsi dalla commissione per questa pratica per non partecipare ad una persecuzione prendendo provvedimenti per il solo Capri Watch e tollerando di fatto tante altre tende che di legittimo hanno ben poco, anzi. All’orizzonte non si prospetta quindi un’altra situazione di bagarre per una tenda visto che l’architetto Massimo Stroscio ne ha vandalizzata quella di Capri Watch cosa questa irripetibile perchè questi è agli arresti domiciliari e non è più il responsabile dell’ufficio tecnico di edilizia privata ed urbanistica, ma comunque una contrapposizione che sfocierà su strade giudiziarie, fermo restando che l’amministrazione comunale e il suo sindaco continueranno a tollerare gli altri casi di tende illegittime.