Venerdì 5 ottobre si è tornato a parlare dell’Arco Naturale, quando nella Sala Consiliare del Municipio di Capri si è tenuto un incontro-dibattito pubblico, con proiezioni, su questo tema ed i suoi sentieri, con l’intervento dell’architetto Domenico Oliviero, coordinatore del Comitato Civico Pro-Sentieri Isola di Capri (?!? ndr) e del caprese esperto di sentieristica Luigi Esposito. Nell’incontro si è parlato dell’Arco Naturale e dei sentieri connessi, davanti ad una platea interessata. Durante il dibattito è tra gli altri intervenuto il segretario di Legambiente, Nabil Pulita, che, delle vicende legate alla privatizzazione dell’Arco Naturale ne ha fatto da sempre una battaglia. Nabil Pulita, nel suo intervento, lapidario, ha accusato l’ufficio tecnico di urbanistica del Comune di Capri che nel 2008 ha permesso il mutamento del lastrico in terrazzo, ovvero una lamia a botte è diventa piana per dar vita ad un terrazzo calpestabile sul tetto, aumentando la consistenza della proprietà e smentendo un rapporto dei Vigili Urbani. Da qui parte tutta la situazione di recinzione della proprietà includendo il sentiero comunale ponendoci un paletto per evitare che ci si passasse. Secondo Nabil Pulita, l’ordinanza che ha permesso l’eliminazione del cancelletto che impediva percorrere il sentiero che porta alle Grotte del Fieno ed a particelle pubbliche e private, è stata strutturata unicamente nel sottolineare che il cancelletto in legno non è autorizzato paesaggisticamente invece che sottolineare la pubblica strada che veniva ostruita, quindi il Tar nella recente sentenza ha stabilito che il cancelletto non ha bisogno di autorizzazione paesaggistica non entrando nel merito della strada pubblica, (visto che la nuova amministrazione comunale della Primavera non si è costituita, quindi non ha formulato le sue ragioni non partecipando alla causa amministrativa), ed infatti il Tar Campania incaricherà un perito, un topografo, che in base a google maps ha espresso dubbi sull’esistenza della strada che i capresi conoscono come il sentiero che porta alle Grotte del Fieno e si dirama verso Tamborio e Vanassina, e anticamente giungeva fino alla spiaggia della Sementella. In effetti quanto riferito nell’incontro pubblico al Comune da parte di Nabil Pulita ha lasciato tutti basiti in quanto è risultato l’intervento maggiormente concreto e di indubbio spessore da parte di chi conosce bene la materia e da sempre si batte nell’interesse del pubblico.
L’architetto Domenico Oliviero ha spiegato alla platea le caratteristiche tecniche delle strade pubbliche così da inquadrare anche questo sentiero con la qualifica di strada pubblica. Legambiente prima dell’incontro al Comune ha emanato un comunicato stampa che riguarda l’apertura del percorso ad uso pubblico di via vicinale Arco Naturale. “È una storia vecchia quella della chiusura del percorso pubblico denominato via vicinale arco naturale, che da sempre costeggia una proprietà privata che da una decina d’anni crea problemi con la chiusura arbitraria del sentiero sterrato. Una storia di cui ci siamo occupati fin dal primo momento, dal 2004, poi nel 2008, fino ad oggi, denunciando l’abuso della chiusura e facendo con le autorità ripristinare l’accessibilità che va verso la Sementella, verso altri percorsi collegati a Tamborio e Vanassina, oltre che costeggiare diverse altri fondi di proprietà, sia pubblica che privata. È notorio agli amanti delle passeggiate la grotta del fieno che si raggiunge solo da questo percorso, che dopo dieci anni di apertura dovuta al nostro intervento di denuncia, alla mobilitazione collettiva (mille firme raccolte) e all’aiuto di amici come Giggino Farella e Eugenio Cerrotta, si ripristinò la legalità.
Ora abbiamo di nuovo il problema della chiusura arbitraria da parte del privato di questo percorso pubblico naturalistico, dopo una strana operazione degli uffici comunali che si sono fermati alla legittimità edilizia di un cancelletto ed una sentenza che non tiene conto della strada pubblìca. Legambiente già ha avuto incontri istituzionali e sollecitato interventi da parte della magistratura, inoltre abbiamo sollecitato alle autorità locali la vera natura della proprietà a fianco del percorso, che sembrerebbe in enfiteusi, cioè di nuda proprietà addirittura comunale. Ora dichiariamo attraverso i nostri legali che si interverrà duramente per ripristinare il passaggio, difendendo gli interessi dei proprietari di fondi lungo tale percorso, difendendo le istanze della collettività per salvare un bene comune, che non può essere di un privato! Legambiente rilancia e continua la battaglia per i percorsi e sentieri ad uso pubblico dell’Isola di Capri: CapriSentieri e PercorsiPercapri i due progetti da anni attivi per contribuire alla conoscenza, alla salvaguardia e alla difesa di tutta la rete sentieristica e pubblica dell’Isola di Capri, per non perdere un valore inestimabile che abbiamo! Nelle prossime comunicazioni targate CapriSentieri sottoporremo ai cittadini l’allarme sulla zona di Cesina! Legambiente pronta con i suoi avvocati a denunciare tutte le chiusure arbitrarie di percorsi pubblici sull’isola! Legambiente è aperta a chiunque e di qualsiasi idea politica, religiosa e di pensiero voglia contribuire insieme a noi per salvaguardare e migliorare Capri ed Anacapri”. Luigi Esposito che da sempre si occupa della salvaguardia dei sentieri e della natura di Capri ha sottolineato la valenza turistica di questi percorsi che fanno parte della storia di Capri e rappresentano un valore aggiunto a cui Capri non può rinunciare.