E’ stato condannato, a seguito del processo per direttissima tenutosi stamane, a 6 mesi di reclusione beneficiando delle attenuanti generiche e della pena sospesa, il messicano C.H., 40anni, arrestato dagli agenti della Squadra Anticrimine del Commissariato di Polizia di Capri, diretti dal Vice Questore Maria Edvige Strina. I titolari di un albergo del centro di Capri, hanno allertato i poliziotti, segnalando che questi stava percuotendo la moglie, incinta di sei mesi.

 

I poliziotti della Squadra Volante sono arrivati con le auto in via Vittorio Emanuele e subito facendo irruzione nella stanza ove era in corso un parapiglia in quanto il messicano era rientrato nella stanza d’albergo dove soggiornava con la compagna probabilmente sotto l’effetto di sostanze alcoliche e/o stupefacenti, andando in escandescenza e iniziando a picchiare e schiaffeggiare la donna. La donna aveva chiesto aiuto telefonicamente alla portineria dell’albergo richiedendo l’intervento della Polizia. I poliziotti della Sezione Anticrimine si sono trovati davanti ad un azione violenta continuata anche nella hall dell’albergo, fatta di pugni e schiaffi, nei riguardi della donna che era poco prima riuscita a scappare dalla stanza. La compagna del messicano si è rifiutata di formalizzare alcun tipo di denuncia o dichiarazione, ed entrambi sono stati condotti presso l’ospedale Capilupi dove il messicano è stato “calmato” e la donna refertata con 7 giorni di prognosi riservata attenstando che alcun danno era stato procurato al feto che la stessa aveva in grembo. Quattro poliziotti per bloccarlo hanno dovuto utilizzare lo spray urticante in dotazione, molto più forte di quello in commercio ed utilizzato per difesa principalmente dalle donne. Una volta ammanettato il messicano è stato condotto in Commissariato per le procedure di rito e trasferito a Napoli in Tribunale per essere processato per direttissima con l’accusa di percosse e lesioni aggravate (essendo la moglie incinta), nonché oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. Ovvivamente non conoscendosi lo svolgimento del processo non è comprensibile una pena così lieve per un fatto tanto grave.